Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari insieme per eseguire, nei
giorni scorsi, nove provvedimenti di esecuzione di pene con ordini di carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari – Ufficio Esecuzioni Penali, a carico di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna. I vari reati commessi risalgono al periodo in cui la città di Bitonto è stata protagonista di cruenti scontri tra clan rivali che, da anni, si contendono il controllo del territorio per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Quattro dei provvedimenti attengono ai primi contrasti sviluppatisi all’interno
della criminalità bitontina nel corso dell’estate e dell’autunno 2015, quando si
registrarono in città varie sparatorie, tendenti ad eliminare i vertici dell’opposta
organizzazione. Si era da poco concretizzata la scissione all’interno del gruppo Conte con il
conseguenziale passaggio di elementi nelle file dell’avverso gruppo Dicataldo.
Il botta e risposta tra i due gruppi criminali ebbe il suo culmine nella serata del 18 ottobre
2015, quando dei killer armati tentarono di assassinare Tarullo Vitantonio (futuro
collaboratore di Giustizia), rintracciato a pochi metri dal Luna Park allestito per la festa
patronale dei Santi Medici, esplodendo nei suoi confronti numerosi colpi d’arma da fuoco,
scatenando il panico tra i presenti.
Ulteriori cinque provvedimenti sono relativi invece alla conclusione delle fasi processuali
connesse e poi stralciate dall’originario procedimento penale inerente all’omicidio di
Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di mafia, colpita mortalmente dai proiettili vaganti il 30 dicembre 2017. Il fatto di sangue e il ferimento di un 20enne del posto si collocavano in un contesto più ampio di “guerra” tra i due clan, nel quale, nell’arco di poche settimane, si sono verificati numerosi reati, con azioni e ritorsioni da ambo le parti, che hanno visto impegnati, congiuntamente, in uno sforzo corale di prevenzione e repressione, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e i Poliziotti della Squadra Mobile di Bari, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.

In particolare, i provvedimenti documentano diversi reati registrati in quelle ore frenetiche, espressioni delle tipiche modalità del “botta e risposta”, attraverso i quali i clan Conte e Cipriano cercavano di aprirsi una breccia per la conquista e la gestione delle attività illecite sul territorio di Bitonto, con riferimento principale al traffico di stupefacenti. I due gruppi si resero protagonisti di detenzione di armi, numerose esplosioni di colpi d’arma da fuoco, minacce e di un ulteriore tentato omicidio nei confronti degli esponenti rivali, tutti reati scoperti nell’immediatezza dall’azione congiunta di Polizia di Stato e Carabinieri. Le pene inflitte ai 9 responsabili oscillano dai 20 anni per il tentato omicidio e la detenzione di armi, ai 2 anni per le minacce, tutti episodi aggravati dal metodo mafioso.