Hanno ridicolizzato “Il Turco in Italia” di Rossini“. Dopo le critiche alla Bohème del Festival Pucciniano di Torre del Lago, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi attacca oggi il Festival della Valle d’Itria per la modalità con cui verrà portata in scena una delle più celebri opere buffe di Gioachino Rossini. “Qui non è questione di polemiche o censure” afferma Sgarbi “ma di ribadire, sul piano della dignità culturale, l’abuso e lo stupro sistematico di grandi musicisti italiani, da Puccini a Rossini, per balbettanti e analfabetiche regie, che ridicolizzano, male interpretando il significato di ‘comico’, opere sublimi“.

Il Turco in Italia” aprirà stasera il Festival della Valle d’Itria nello storico Atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca. Ed è proprio la scelta dell’ambientazione a essere criticata dal sottosegretario: “Una immaginaria località balneare della Puglia nel pieno boom economico degli anni ’60 con ridicole cabine e costumi che umiliano l’ironia e il puro divertimento dell’opera con accostamenti al momento più volgare del consumismo balneare“. “Il Turco in Italia è del 1815, il tempo del neoclassicismo con artisti come Antonio Canova e altri grandi e fantasiosi maestri di quell’epoca – spiega Sgarbi -. Le scene proposte a Martina Franca sono sicuramente adatte a ‘Sapore di Sale’ di Gino Paoli. Non sarà un caso che la regista si chiama Silvia Paoli. Ma non è il caso di farla divertire con Rossini. Non la censura, ma la buoncostume deve intervenire. Di costumi e di confusioni d’epoca si tratta. L’arte e la storia vanno rispettate“.

Alla richiesta di un commento alle critiche del sottosegretario alla Cultura, l’ufficio stampa del Festival della Valle d’Itria ha risposto con un semplice “No comment“.