foto di repertorio

Un’altra terribile storia di abusi, violenze e revenge porn ai danni di una 13enne di un comune di Taranto. La ragazzina per evitare che la mamma venisse a sapere degli abusi e delle foto scattate dai suoi “ex” le avrebbe sottratto diverse centinaia di euro per pagare e mettere a tacere le atrocità subite. La mamma dell’adolescente, però, accortasi degli atteggiamenti strani della figlia e dei soldi mancanti, ha deciso di approfondire e di denunciare i presunti colpevoli della triste vicenda. A processo due “ex fidanzati” della 13enne, il primo di 20 e il secondo di 19 anni, e un 52enne che si sarebbe offerto di accompagnarli in zone isolate per poi osservarli durante quei rapporti non consensuali.

La vicenda

Il 20enne, accusato di violenza sessuale su minore, estorsione, minaccia e revenge porn, da quanto si apprende in un episodio avrebbe afferrato la ragazza, denudata e, con polsi e braccia legate, l’avrebbe violentata. L’indagato avrebbe tentato di rifarlo ma, la seconda volta, la 13enne sarebbe riuscita a liberarsi e ad allontanare il ragazzo. Il 20enne avrebbe dapprima condiviso le foto della ragazza sui social e, poi, l’avrebbe avvertita di raccontare tutto alla madre se non lo avesse pagato. Infine, sempre lui l’avrebbe minacciata di picchiarla per questioni nate con un’altra ragazza 15enne. Proprio quest’ultima sarebbe finita sotto accusa perché sarebbe stata lei a presentare la 13enne ai ragazzi maggiorenni e, in un secondo momento, la stessa a minacciare la vittima sui social offendendola e denigrandola.

La madre, dopo un problema di salute della figlia e dopo atteggiamenti strani, si sarebbe insospettita e con i racconti sconcertanti della figlia si sarebbe diretta al Commissariato di Grottaglie per denunciare tutti coloro che avrebbero contribuito ad abusi, bullismo e violenze sulla figlia. Per gli imputati ci sarà tempo fino alla prossima udienza per decidere se essere giudicati con il rito ordinario oppure accedere a quelli alternativi come il rito abbreviato che prevede, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.