Good morning, is this the holiday home we have booked?“. Questa probabilmente la frase pronunciata dalla coppia di sventurati turisti britannici, ancora con il sorriso stampato in faccia per la tanto agognata e pagata vacanza “in the South of Italy“, fermi sabato 8 luglio, sotto il sol leone delle 13:30, con le valigie sull’uscio di casa di Caterina (nome di fantasia), 50enne di Massafra in provincia di Taranto. Parole che la signora giura di non aver compreso, perché in inglese non è mai stata una cima, ma diventate chiarissime quando i due fidanzatini le hanno mostrato la loro prenotazione su Booking, con tanto di pagamento anticipato, per una mega villa da sogno di 435 metri quadri con 6 camere e ben 16 posti letto, che riporta proprio quell’indirizzo.

“I ragazzi mi hanno fatto vedere sul loro cellulare una casa vacanze disponibile su Booking che avevano prenotato e pagato, e la via e il civico a cui faceva riferimento l’annuncio erano proprio quelli della mia abitazione – ha raccontato Caterina -. Peccato che le stanze in foto non corrispondessero alla realtà. Ho detto che la mia è una casa privata che non possiede di certo quelle stanze mostrate in foto, né è mai stata messa in affitto”.

Ebbene sì, niente camere sontuose e terrazze panoramiche ad aspettare i fidanzatini, se non la tranquilla abitazione con giardino di Caterina, che al massimo era pronta a offrire loro un caffè. “Hanno capito di essere stati truffati e se ne sono andati molto rammaricati, perché avevano già saldato il conto”, ha affermato la 50enne. Infatti, stando alle nostre accurate ricerche, i costi di quell’alloggio – ahinoi sospetto perché mai recensito – variano dai 463 euro a notte per due adulti, se pagati in anticipo, senza rimborso e in alcuni casi senza possibilità di cancellazione gratuita, fino ai 701 euro a notte per 16 persone, alla stesse condizioni (si vedano gli screenshot in galleria). Immaginate, invece, quegli inglesini dopo essere atterrati in Puglia, con la mente già piena di bellezze e l’acquolina in bocca, che non hanno potuto far altro che spallucce e girare i tacchi, dinanzi alla 50enne incredula che ha svelato loro l’arcano della truffa online subita.

Così, la coppia in un attimo si è vista sfumare le romantiche notti sui letti a baldacchino, tra i mobili intarsiati e i bagni rilassanti nelle vasche in marmo di Carrara, la colazione internazionale, tutto frutto di un bellissimo archivio di foto che nemmeno su Pinterest immagineresti di trovare. Caterina, invece, proprio mentre loro scomparivano dietro l’angolo, ha percepito che la sua estate rischia di riempirsi di turisti che potrebbero appendersi al suo citofono, in attesa di un misterioso ‘William Anderson‘ incravattato, pronto a fare il check in. Una preoccupazione che si aggiunge ai tanti, troppi pensieri ben più seri della signora, già provata fisicamente e psicologicamente da una grave patologia.

Sedicente host annuncio casa vacanze, tale “William Anderson”

“La descrizione della casa vacanze sul sito è solo in lingua inglese e l’alloggio si trova in primo piano tra le sistemazioni a Massafra; al momento è ancora online e risultano prenotate quasi tutte le date per luglio e agosto – ha sottolineato la donna -. La finta sistemazione risulta registrata online dal 31 gennaio 2022 ed è presente anche su altri motori di ricerca internazionali per vacanze, e chissà su quante altre piattaforme turistiche intermediarie. Ora ho paura di ritrovarmi fiumi di gente truffata dietro il portone di casa“.

La 50enne ovviamente ha pensato bene di recarsi immediatamente dai Carabinieri per sporgere denuncia. “Mi hanno detto che avrebbero dovuto sporgerla le vittime, non io, ma mi sembra molto strano, perché anche io sono vittima in questa situazione e rischio di risponderne. Mi hanno spiegato che devo segnalare la cosa a Booking. Io e mio marito il 16 luglio abbiamo fatto una pec sia alla Polizia Postale che al portale (anche questa visibile in foto). Speriamo che si muova qualcosa e venga eliminato il finto alloggio”.

“Ma che teatro – ha continuato Caterina -! Mi è dispiaciuto per questi poveretti arrivati dall’Inghilterra, chissà quanto hanno speso di aereo e viaggio. Poi parlando con dei proprietari dei b&b vicini mi hanno detto che proprio quel sabato la coppia cercava una stanza in giro per Massafra. Mi auguro che i ragazzi abbiano denunciato, trovato una sistemazione per godersi la nostra Puglia e che tutto venga presto risolto“.

Non si è fatta attendere la pec di risposta, forse preimpostata, inviata da Booking.com Italia srl arrivata il giorno dopo, 17 luglio, che spiega passo passo a Caterina, ma in modo piuttosto criptico di dover fare la segnalazione sul sito, compilando un determinato form, in cui è necessario lasciare un messaggio, selezionare l’argomento di pertinenza, e descrivere in poche righe il problema o la controversia.

Il 18 luglio è arrivata anche la risposta presumibilmente automatica della Polizia Postale, in cui viene indicato di recarsi fisicamente nei loro uffici o in un qualsiasi ufficio di Polizia per sporgere denuncia. Resta il fatto che per il momento, come dice la signora Caterina questo “teatro” continua ad andare in scena, dato che è ancora possibile prenotare con successo la casa da sogno. Noi personalmente ci abbiamo provato e siamo arrivati fino all’ultimo step, fermandoci poco prima del pagamento per ragioni economiche e anche di raziocinio… Dannato motivo per cui ora siamo subissati di notifiche da parte del portale che ci invita a terminare la procedura, perché “Ehi, Massafra ci aspetta“.