“Mia moglie ha scoperto ‘la cosa’ solo dopo aver partorito la nostra secondogenita. Si è sempre sottoposta a tutte le cure previste”. Con queste parole contenute in un lungo post, Gabriele, il marito di Feliciana Chimenti, la stilista barese scomparsa per un tumore lo scorso 16 luglio, ha voluto rispondere al post del vicepremier Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva espresso vicinanza alla famiglia. E in cui rimarcava il coraggio di Feliciana Chimenti, che, per le notizie uscite, si diceva avesse rinunciato alle cure contro il male che l’aveva colpita per non mettere a rischio la gravidanza che stava vivendo. Notizie che sono state prese per buone, anche per la notorietà e affidabilità delle testate che le rendevano pubbliche e riportate senza che sorgesse il dubbio di una loro inaffidabilità. Anche per la velocità con cui lavora il mondo del giornalismo, in cui non è sempre dato il tempo di fermarsi e approfondire.

Ma notizie che lo stesso Gabriele sottolinea come non corrette. ‘Sto già attraversando il periodo più buio della mia vita, in più leggere articoli ‘giornalettistici’ su mia moglie 〈..〉 è come girare il coltello nella piaga. Roba da sadici e/o cacciatori di like. Metà del tuo post è un virgolettato che riprende le ‘grandi’ testate succitate, le quali (come te o il tuo ‘web staff’) hanno avuto poca cura nello scegliere le ‘fonti’, o peggio ancora, le ‘grandi’ testate hanno voluto “romanzare” appositamente la cosa per qualche click in più“.

Da qui la volontà del marito di Chimenti di chiarire i contorni della vicenda parlando in prima persona. Ma volendo anche distaccarsi dalla vicinanza espressa da Salvini, che concludeva il suo intervento social con la frase “Un abbraccio affettuoso a questa famiglia che vivrà nel ricordo di Feliciana, mamma straordinaria“. Il post di Gabriele si conclude infatti dicendo: “Noi (io e la mia famiglia), siamo il tuo opposto, bianco/nero, nord/sud, destra/sinistra, salato/dolce. Per cui, se mai dovessimo stilare un elenco di persone da cui non vogliamo abbracci/pietà/compassione, non te la prendere, ma il tuo nome non sarebbe sicuramente sul podio“.

La chiusura del post del marito di Chimenti è un ulteriore affondo al vicepremier. “Ultima cosa, sai la bambina da voi citata come si chiama? Carola. Nome ispirato da 3 guerriere, le due nonne (Carmelina/Laura) e Carola Rackete!! Te la ricordi vero??? Vado, devo ricomporre i pezzi. Gabriele“.