Sarebbe stato un commando di almeno 4 persone a uccidere il 42enne Luigi Guadadiello, nella tarda serata del 14 giugno, a Squinzano, sull’uscio di casa sua, sotto gli occhi della compagna, del figlio di 10 mesi, di una zia e uno zio della campagna. Stando agli inquirenti si tratterebbe di un agguato in pieno stile mafioso che ha visto coinvolti due sicari e due basisti, che aspettavano su un’auto scura di grossa cilindrata. L’uomo è stato ucciso con due colpi di arma da fuoco. I Carabinieri della sezione scientifica hanno rinvenuto 10 bossoli, di cui due di una pistola di calibro 7,65 e otto di una calibro 9, parabellum: uno dei proiettili lo avrebbe centrato tra torace e collo, un altro a una gamba.

Sembrerebbe che i killer abbiano atteso Guadadiello sotto la sua abitazione per entrare in azione. I familiari della vittima, dopo esser usciti di casa, hanno notato un’auto vicina su cui a bordo vi erano due uomini sospetti, motivo per cui spaventati sono rientrati. Il 42enne, invece, ha intrapreso una strada opposta a via Donizetti, ma purtroppo dopo 20 metri è stato raggiunto dai sicari con il volto coperto dal passamontagna. Questi ultimi lo hanno sparato e sono poi scappati sull’auto dei basisti a tutta velocità. Guadadiello è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, a causa delle gravissime ferite riportate.

I fatti sono stati ricostruiti dai Carabinieri di Campi Salentina, grazie alle testimonianze dei parenti dell’uomo. Le indagini, coordinate dalla pm della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Giovanna Cannarile, portano tutte nella direzione del regolamento dei conti, dovuto agli ambienti della criminalità frequentati da Guadadiello. Anche se, c’è da dire, che il 42enne non era mai stato coinvolto nelle indagini antimafia che hanno interessato varie frange della Sacra Corona Unita. La vittima aveva finito solo a marzo di scontare la sua condanna per omicidio a 16 anni di reclusione per aver ucciso un cittadino di nazionalità marocchina a Brignano Gera D’Adda (provincia di Bergamo), in quanto presunto responsabile dello stupro della sua allora compagna.

Lo conoscevano tutti come un tipo piuttosto scalmanato, tuttavia non era mai stato indagato per reati associativi a differenza di altri suoi parenti dietro le sbarre da parecchio tempo. Intanto, la pm Cannarile ha disposto per la mattina di venerdì 16 giugno l’autopsia che verrà eseguita dal medico legale Alberto Tortorella, alla presenza dell’avvocato Giuseppe Presicce che assiste 9 familiari della vittima. I funerali del 42enne dovrebbero tenersi sabato 17.