Video donna transessuale aggredita a Milano - fonte Facebook

Si è abbattuta una bufera su due arresti effettuati dalle Forze dell’Ordine a Livorno e Milano, sfociati in aggressioni violente che mettono chiaramente in luce come gli uomini in divisa, che dovrebbero garantire la sicurezza delle persone, in determinate situazioni finiscano per diventare carnefici. Questi pestaggi ai danni di un ragazzo e di una donna transessuale sono stati ripresi dai passanti e diffusi via social, scatenando rabbia e indignazione tra le mura dei Palazzi e nel tessuto sociale. Ma raccontiamo cosa è accaduto.

Ragazzo aggredito dai Carabinieri

A Livorno, un carabiniere avrebbe sferrato un calcio in testa a un giovane, dopo averlo bloccato per terra. È successo mercoledì 24 maggio all’uscita di un supermercato e la scena è stata ripresa da diversi passanti che hanno diffuso il video sui social. Il ragazzo pare fosse uscito senza pagare e abbia colpito un vigilante che sembrerebbe lo avesse sorpreso a rubare delle cuffie per il cellulare e del cibo per cani. Sul posto sono intervenuti i militari che hanno subito individuato il presunto ladro, reo di non essersi fermato allo stop. Il giovane è stato a quel punto raggiunto da uno dei carabinieri, finendo per opporsi inizialmente all’arresto e colpendo il militare. Quest’ultimo ha richiesto così l’intervento del collega; così uno lo ha immobilizzato sull’asfalto e l’altro gli ha sferrato un calcio in faccia. L’Arma dei Carabinieri ha dichiarato di dissociarsi dal comportamento del militare in questione: “Tale condotta non è assolutamente in linea con i nostri valori”. Il ragazzo è stato messo in stato d’arresto con l’accusa di rapina impropria e resistenza al pubblico ufficiale, mentre il militare è stato trasferito a un altro incarico non operativo.

aggressione ragazzo a Livorno fonte Facebook

Donna transessuale aggredita dalla Polizia Locale

Siamo a Milano, intorno alle 8:15 di mercoledì 24 maggio, in zona Bocconi. Qui una donna di 41 anni, transessuale di origini brasiliane, senza permesso di soggiorno e con diversi precedenti, è stata schiacciata per terra e picchiata a suon di manganellate e calci da 4 agenti della Polizia Locale.

La 41enne sarebbe stata segnalata alla pattuglia da alcuni genitori dei bambini che frequentano l’istituto comprensivo “Casa del Sole”, perché pare si aggirasse nelle zone della scuola nuda e visibilmente alterata. La donna avrebbe impedito ad alcuni operatori ecologici dell’Amsa di pulire la zona e alla vista degli agenti sarebbe andata in escandescenza, insultandoli, sputando loro addosso e urlando di essere sieropositivo. A quel punto in aiuto degli agenti pare sia arrivata una seconda pattuglia; dopodiché la 41enne sarebbe stata fatta salire sull’auto della Polizia e trasportata all’ufficio centrale in via Custodi per accertamenti.

Dubbi sull’accaduto: le diverse versioni

Su quanto è accaduto alla donna transessuale ci sono ancora diversi dubbi. Sono state presentate tre relazioni, una diversa dall’altra. Una prima versione fatta dall’agente in servizio davanti alla scuola che ha dichiarato di aver segnalato una persona molesta; la seconda è quella del comandante, Marco Ciacci, fatta in Procura, nella quale emerge come si sia trattato di un intervento fatto per arginare la violenza della donna che avrebbe minacciato gli agenti, dicendo di avere l’Aids e di esser pronta a infettarli. Stando a quest’ultima dichiarazione trasmessa al comando dei Vigili, la donna si sarebbe ferita da sola mordendosi la mano, avrebbe tentato di auto-lesionarsi con i suoi fermagli per capelli e dando testate al finestrino dell’auto delle Forze dell’Ordine.

L’ultima è quella dei vigili ripresi nel video girato dagli studenti della Bocconi, poi diffuso in rete. Gli agenti raccontano che durante il tragitto verso l’ufficio centrale, la donna avrebbe finto un malore. Così, avrebbero fermato l’auto per controllare le sue condizioni di salute ma, aprendo lo sportello, la 41enne avrebbe preso a calci uno degli agenti e spinto un altro collega facendolo cadere per terra. Una volta raggiunta, però, la donna si sarebbe seduta alzando le mani in segno di resa e venendo immobilizzata dal sovraintendente. Quest’ultimo, vedendo in difficoltà i suoi colleghi, si sarebbe visto costretto a usare il bastone distanziatore e lo spray per fermare la donna.

Non va dimenticato però che c’è il racconto della 41enne transessuale che avrebbe subito il pestaggio da parte delle Forze dell’Ordine. La donna, ancora molto impaurita, ha ammesso di esser stata agitata, di aver tirato le testate in auto ed essersi ferita da sola, di aver insultato gli agenti, ma giura di non esser mai stata nuda, di non aver finto un malore, né di aver minacciato i vigili dicendo di avere l’Aids. Inoltre, la 41enne ha spiegato di averli sentiti dire “ora ci fermiamo e le diamo delle botte a questa bastarda così la pianta“. Per verificare e capire quale versione sia quella più attinenti ai fatti si attendono le immagini delle telecamere e i racconti dei testimoni presenti.

Il commento del sindaco di Milano

“Ora è il momento di evitare le spaccature, tra i sindacati e tra le parti politiche. Il tema vero è che in tutte le città c’è in giro tanto disagio, tante persone poco equilibrate, è una situazione delicata di cui si parla poco. Si parla tanto di immigrazione ma poco di quante persone problematiche ci sono in giro”. Questo il commento di Beppe Sala, sindaco di Milano espresso ieri, 25 maggio, al termine della commemorazione di Alberto Brasili, studente ucciso da militanti di estrema destra nel maggio 1975. Il primo cittadino ha ribadito che gli agenti della Polizia Locale coinvolta sono in servizio interno e non su strada: “A chi dice che vanno licenziati, rispondo che ci sono delle procedure e regole da seguire. In questo momento, in ogni caso, ci sono indagini in corso”.