immagine repertorio

“Oggi, per il secondo giorno di seguito, mio figlio non è potuto andare a scuola per colpa del Comune, e della scuola stessa”. Inizia così il post di sfogo di una mamma barese pubblicato questa mattina, 19 aprile, via Facebook, in cui viene ampiamente descritto un circolo vizioso di disagi che andrebbero avanti da mesi, ma esploso negli ultimi due giorni, subito dopo la chiusura della Scuola XXVI circolo Kennedy. Si tratta di un istituto scolastico in cui lunedì scorso, 17 aprile, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, dichiarando la struttura inagibile per via dei dell’acqua che pioveva dal terrazzo. Stando al genitore, però, il cattivo tempo sarebbe stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, lasciando emergere una situazione di pericolosità e di irresponsabilità che si trascina da tempo.

“Nei mesi scorsi molte segnalazioni sono state fatte dalla direzione all’Amministrazione comunale – ha proseguito l’utente -, segnalazioni che ovviamente non hanno mai avuto riscontro. Siamo quindi arrivati alla situazione insostenibile e PERICOLOSA che ha portato alla chiusura della scuola”. La mamma ha spiegato come a questo punto la dirigente non abbia potuto far altro che “cercare una soluzione tecnica”, avendo a disposizione altri due istituti scolastici, e abbia spostato i bambini nel plesso a Mungivacca, in un’altra circoscrizione. “La direzione – ha raccontato – si è attivata con il Comune anche per organizzare un servizio di trasporto per limitare i disagi. Si sono accordati per uno scuolabus che prendesse i bimbi alle 8:45 davanti alla nostra scuola, e li riportasse alle 12:15 (anche qui, disagi per i genitori che hanno orari diversi e devono entrare prima o dopo a lavoro, ma in emergenza ovviamente cerchiamo di darci tutti una mano). La comunicazione della disponibilità del bus è arrivata alle ore 19. Quindi molti genitori si erano già organizzati per accompagnare i bimbi direttamente per la giornata di ieri”.

Ma non è finita qui purtroppo, la mamma ha continuato a spiegare come ieri mattina il tanto agognato scuolabus sia arrivato puntuale alle 8:45, ma provvisto solo dell’autista. “SENZA ACCOMPAGNATORE PER BAMBINI DI 4 e 5 ANNI – ha sottolineato -. L’autista non poteva prendersi la responsabilità di accompagnare i bimbi da soli, anche se la strada era poca. Allora alcune mamme (anche un pelino arrabbiate) hanno deciso di accompagnare i piccoli con il bus fino a scuola, anche per avere delucidazioni dalla preside”. “Fin qui, tutto bene, per modo di dire – ha spiegato la madre del piccolo con una buona dose di sarcasmo -. La dirigente ha affermato che dal bus di ritorno e fino a che necessario ci sarebbe stato un collaboratore scolastico che avrebbe accompagnato i bimbi nel bus”. Peccato che alle ore 14 sia arrivato un nuovo contrordine via mail che annunciava la sospensione del bus. In pratica tutto e il contrario di tutto.

La mamma, portavoce di tutte le famiglie coinvolte, ha chiesto spiegazioni al Comune su quanto accaduto e quest’ultimo si è giustificato dicendo che l’accompagnatore deve essere fornito dalla scuola. Palazzo di Città pare abbia scaricato di fatto la colpa anche sulle famiglie perché “avrebbero dovuto lasciare i bimbi da soli con l’autista”, e abbia evidenziato come “nonostante tutto, sia avessero trovato una soluzione in tempi brevi”. In pratica questi genitori secondo l’Amministrazione avrebbero dovuto “accontentarsidel (dis)servizio offerto e lasciare i propri figli in uno scuolabus, così all’arrembaggio e senza alcun punto di riferimento. La madre ha continuato il post sui social, raccontando come dal canto suo la dirigente abbia affermato che trovare l’accompagnatore fosse compito dell’amministrazione, rimbalzando ancora ogni responsabilità.

“Da ieri pomeriggio sono in contatto con dirigente e amministrazione – ha proseguito – e sinceramente sto perdendo il tempo e la pazienza per trovare una soluzione ad un problema causato da loro e alle loro divergenze, perché stanno facendo il solito braccio di ferro a chi la deve avere vinta sulla pelle delle famiglie e dei nostri figli. Ad oggi il problema del bus non è stato risolto, quindi molti bambini sono impossibilitati ad arrivare o a tornare in una scuola di un’altra circoscrizione“. La mamma si è detta “stanca di dover sempre combattere per avere qualcosa che spetta di diritto”. “Perché se il disagio è causato dal Comune, il Comune deve risolvere il problema, in tempi brevi, senza litigare con la scuola e anzi, collaborare con loro per limitare al massimo i disagi per noi famiglie che già abbiamo i nostri piccoli disagi ogni giorno. Le cose devono funzionare e devono funzionare BENE, e siamo noi che nel nostro piccolo dobbiamo portare avanti queste battaglie per far capire all’Amministrazione e agli enti pubblici che fare il loro lavoro NON È UN FAVORE CHE FANNO A NOI“.