foto di repertorio

Triste quanto raccontato ieri dal collegio della prima sezione penale del tribunale di Lecce, presieduta dal giudice Roberto Tanisi, in merito alla storia di una ragazza che per circa 8 anni è stata violentata e minacciata dal padre del suo fidanzato. Gli episodi, avvenuti tra febbraio del 2004 e aprile del 2012, si sarebbero ripetuti proprio nell’abitazione del presunto aguzzino, un uomo di mezza età salentino, dove era stata ospitata la giovane, anche nel periodo in cui era in dolce attesa, e sotto la minaccia di un coltello o di un piede di porco.

La condanna

Non aveva compiuto ancora 18 anni, quando il padre del fidanzato avrebbe iniziato ad abusare di lei, costringendola a tacere perché altrimenti l’avrebbe cacciata di casa. Un ulteriore dato che è servito al Tribunale di Lecce per impartire una una condanna a dieci anni di reclusione. La sentenza contempla anche il risarcimento del danno, in separata sede, e una provvisionale di 10mila euro alla donna, che si era affidata all’avvocato Marco Costantino. Non appena saranno depositate le motivazioni (entro novanta giorni), la difesa, rappresentata da Americo Barba valuterà il ricorso in appello.

Reati a lui contestati

Oltre al reato di violenza sessuale aggravata e continuata, erano contestati maltrattamenti e lesioni personali ai danni di una familiare, oltre che al padre anche al figlio (difeso dall’avvocato Luca Laterza), ma solo il primo ha retto al trascorrere del tempo, mentre per gli altri è stata dichiarata la prescrizione.