Quindici persone, tutte residenti nel Salento, sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione per delinquere armata, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsioni, con l’aggravante del metodo mafioso e porto e detenzione di armi ed esplosivi. Le misure cautelari sono stati eseguite questa mattina, 10 gennaio, dai Carabinieri di Lecce. Le indagini, condotte dai militari della sezione operativa del N.O.R., nucleo operativo e radiomobile, della Compagnia di Maglie, hanno visto anche l’impiego degli uomini dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e le unità antidroga e anti-esplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, supportate da un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari.

Le indagini

Le indagini che hanno portato all’arresto di 15 persone, di cui 12 in carcere e 3 ai domiciliari, sono state avviate nel 2019 dopo il tentato omicidio di un pregiudicato per contrasti nell’attività di noleggio dei lettini sulle spiagge e per spaccio di droga. Secondo quanto emerso dall’inchiesta l’associazione criminale, operante nell’area centro-orientale della provincia salentina, sarebbe stata diretta da una persona condannata per associazione mafiosa e legata a un esponente di spicco della Sacra corona unita. Durante le indagini gli inquirenti hanno accertato l’esistenza di una struttura organizzata e verticistica, con distinzioni di ruoli, mansioni e gradi; i rapporti tra alcuni degli arrestati con esponenti di alcuni clan riconducibili alla Scu leccese e di altre province della Puglia; l’esistenza di basi logistiche e di una cassa comune; l’adozione di ritorsioni nei confronti degli affiliati nel caso in cui avessero violato le regole e ricorso alla violenza fisica per la risoluzione delle controversie anche nei confronti di cittadini comuni.