A mia figlia. Non ti voglio debole, non voglio trovarti piangendo negli angoli, Ti voglio forte! Non ti voglio principessa, di quelle che non muovono un dito, chiusa nel tuo castello. Ti voglio donna! Coraggiosa”. Inizia così l’ultimo post pubblico dedicato alla figlia e condiviso su Facebook il primo ottobre 2022 da Teresa Di Tondo, l’educatrice di 44 anni freddata con quattro coltellate domenica 15 gennaio nella sua villetta tra le campagne di Trani, probabilmente per mano di suo marito, Massimo Petrelli, 52enne trovato morto impiccato a un albero nel giardino dell’abitazione. Un messaggio straziante che Teresa ha dedicato solo quattro mesi fa a sua figlia, l’ultimo, e da cui emerge tutto l’amore di una madre che vive nella speranza di poter veder crescere la sua piccola donna. “La vita porta tanta gioia, ma anche dolore e tu con coraggio nasconderai tutto dietro ad un sorriso – prosegue il lungo testo pubblicato dalla donna -. Non ti voglio amareggiata. Che ti lamenti tutto il giorno. Ti voglio felice! Voglio vederti combattere le tue avversità, solo così costruirai con le tue mani il tuo palazzo. Degna!”

Ti voglio mai sottomessa, prigioniera, silenziosa. Ti voglio libera! – continua il post -. Devi dire quello che senti e gridare perché ti sentano. Ti preferisco pazza! Ridere della vita, ballando con lei che la vita sappia chi sei! Non ti voglio regina, questo lo sei già! Ti voglio strega…combattente per i tuoi sogni spaventando il mondo vedendoti volare, con ali o senza ali non importa devi essere sempre decisa, disposta a combattere per ciò che è tuo devi prendere il timone della tua nave, anche se non sai navigare provaci!”

Teresa ha poi promesso alla figlia che sarebbe stata sempre la sua dritta, “il Sole nelle giornate più grigie“, ripetendole di amarlacosì… liberamente!“. Forse si è trattato di una catena, uno di quei post ricondivisi da moltissimi genitori sulle loro bacheche, quei testi che spesso i figli ignorano, di cui si vergognano per il pudore della crescita, tenere frasi che rendono mamma e papà così boomer. Eppure, quelle parole oggi sono lame, uno scritto che sembra urlare contro la violenza di genere e che risuona ancora più doloroso dopo la lettera in memoria di Teresa rilasciata sui social dalla sua amata 17enne: “Mamma ti ringrazio per non avermi dato mai le chiavi di casa, se ti avessi vista lì a terra senza vita così ferita, non lo avrei mai superato“.