Foto di repertorio

Continua il giallo sul corpo dell’uomo di 82 anni ritrovato il 6 novembre in avanzato stato di decomposizione nella sua casa in via Putignani, a Bari. Secondo la prima ricostruzione dei fatti eseguita dopo la scoperta del cadavere, l’anziano sembrerebbe sia deceduto da circa 2 mesi e che sia stata la figlia a far scattare l’allarme, ma non è dello stesso parere il legale della famiglia Annamaria Clary. Quest’ultima ha fatto sapere che contro i familiari si sarebbe scatenata “una gogna mediatica” senza precedenti: “L’uomo non aveva figli e non era stato abbandonato per mesi né settimane. I suoi parenti lo hanno comunque cercato, dopo non averlo sentito per qualche giorno”.

L’avvocatessa ha spiegato che l’uomo “non poteva essere morto da 60 giorni“, in quanto vi sarebbero prove e testimonianze che dimostrano il contrario. Si tratta, a suo dire, di un anziano “assolutamente autonomo e autosufficiente“, che “non era affatto strano rimanesse solo per giorni”. Tuttavia, il legale ha reso noto che l’82enne non avesse un cellulare. Stando a quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, al momento la salma si trova presso il Policlinico di Bari, dove è stata disposta l’autopsia, pur non essendo stata data ancora alcuna notizia ai parenti dell’uomo. Sulla testata cartacea si legge che sarebbe stata aperta un’inchiesta per istigazione al suicidio.