“Nelle loro stanze si sentiva l’odore della rabbia, della preoccupazione, della paura e del disagio”. Il medico Felice Spaccavento, racconta la sua esperienza diretta con 40 afghani fuggiti da Kabul, arrivati in Italia e trasferiti a Bari, dove stanno trascorrendo il periodo di quarantena nel rispetto delle norme anti Covid.

Spaccavento, assieme alle equipe dell’Asl Bari e alla Protezione civile pugliese, ha dato supporto agli afghani in fuga dal loro Paese, visitandoli e prestando le prime cure.

“Dal punto di vista sanitario – racconta – non hanno grossi problemi, ci sono due donne che vanno attenzionate perché sono al terzo e quarto mese di gravidanza. I bambini stanno abbastanza bene, solamente un po’ di stress e disagio psicologico che si manifestano in piccoli problemi di salute”.

Tra i 40 afghani, ci sono anche due adolescenti non accompagnati. “C’è una ragazza, che sembra però essere più grande, e poi suo fratello sicuramente minorenne, entrambi sono senza genitori”.

Dovranno restare nell’hotel Covid a Bari per almeno sette giorni, dopo il secondo tampone ognuno potrà decidere quale percorso intraprendere.

“Spero – prosegue Spaccavento – che possano essere affidati a strutture che possano aiutarli nel percorso di inserimento e accompagnamento, anche psicologico perché stanno vivendo un dramma. Al momento, però, sono stati accolti benissimo, la Protezione civile pugliese sta svolgendo un lavoro encomiabile e ringrazio l’Asl Bari di aver preso immediatamente carico di questi nostri fratelli”.