Bari - il GIP Giuseppe De Benedictis Foto ARCIERI

Sembra non trovare una fine la storia di Giuseppe De Benedictis, l’ex gip  arrestato per corruzione e per detenzione illegale di armi. Giorno dopo giorno emergono nuovi inquietanti retroscena sulle “relazioni pericolose” dell’ex gip e del suo “compare”, l’avvocato Giancarlo Chiarello.

Spuntano infatti nuove tangenti per la scarcerazione dei boss pugliesi, in particolare si parla del foggiano Davide Carpano, riconducibile al clan Raduano, che ha ammesso di aver pagato 30mila euro per avere i domiciliari, e ai baresi del clan Parisi-Palermiti.

L’avvocato Chiarello intanto, dopo essere stato sospeso dall’ordine degli avvocati, si prepara a chiedere la scarcerazione in quanto non può più commettere i reati di reiterazione e di inquinamento delle prove. In più Chiarello ha ammesso di aver dato altri 5mila euro a De Benedictis a titolo personale, per aiutarlo in un momento di difficoltà economica.