Meno di un mese fa, il 31 marzo, sull’A1 nel tratto compreso tra Sasso Marconi e il raccordo di Casalecchio nel Bolognese, si è verificato un tremendo incidente stradale a catena, con sei auto coinvolte e con un camion carico di materiale plastico avvolto dalle fiamme. Due giorni fa, in tempi strettissimi dunque, si è chiusa la pratica per il risarcimento dei danni, seguita dal patrocinatore barese Fabrizio Pompilio, docente a contratto in Diritto delle assicurazioni private e della navigazione.

I FATTI
Intorno alle 12:30, mentre percorreva l’A1, il mezzo pesante ha preso fuoco, le fiamme hanno interessato anche il carico di materiali plastici. Per spegnere il rogo sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco, con ben 4 autobotti e una squadra. Dietro al mezzo pesante si è generato un incidente a catena con sei veicoli coinvolti. Per un paio d’ore il traffico è stato interrotto e si sono formate lunghe code in entrambe le direzioni.

Nell’incidente è rimasto coinvolto anche un minivan che stava riportando a casa un gruppo di ragazzini dopo una gara di vela. Il veicolo è praticamente finito sotto a un camion, a giudicare dalle foto, se oggi non stiamo contando i morti e i feriti è forse solo grazie a un miracolo. Sì, perché giusto qualche chilometro prima dello schianto i ragazzi si sono trasferiti tutti sui sedili posteriori, e sono incredibilmente usciti illesi dalle lamiere.

LA PRATICA
La vicenda, seguita dallo studio del professor Pompilio, ha suscitato grande clamore soprattutto nei territori in cui si è verificato il tremendo impatto. Proprio ieri l’iter legale è giunto alla sua conclusione: “Il conducente ha ammesso le sue responsabilità e abbiamo chiuso positivamente la causa per il risarcimento – ci ha detto il professor Pompilio – certo i danni sono stati ingentissimi, ma per come è andata, la cosa più importante è che nessuno sia morto. È un miracolo”.