Una paziente ricoverata nella clinica di Medicina interna “Frugoni”, al Policlinico di Bari, è risultata positiva al coronavirus, l’esito a sorpresa del tampone è arrivato dopo che per ben due volte l’esame è risultato negativo. Subito sono scattate le misure di sicurezza per il contenimento del possibile contagio e il tracciamento dei contatti stretti. Nel momento in cui scriviamo gli accertamenti sono ancora in corso.

Tutti i protocolli sono stati rispettati, sia il personale che la paziente indossavano le mascherine, fanno sapere dal Policlinico. L’ipotesi è che si tratti di una positività dovuta a carica virale molto bassa, non rilevata in precedenza. Se ne dovrebbe sapere di più nelle prossime ore, anche in merito a eventuali provvedimenti di isolamento per il personale della clinica.

Il caso ricorda molto da vicino quanto accaduto pochi giorni fa all’ospedale San Paolo, dove un paziente, operato con tampone negativo e tutti i protocolli che ne conseguono in materia di precauzioni anti covid, è risultato positivo subito dopo l’intervento, quando è stato trasferito nel reparto di Rianimazione.

Stando a quanto ci risulta, non si tratta dei primi episodi del genere, casi analoghi si sono già verificati anche in altri nosocomi del Barese. Se da un lato si potrebbe pensare al covid contratto in corsia, ipotesi quanto mai remota quando tutti rispettano alla lettera le precauzioni necessarie, è pur vero che il coronavirus ha un periodo di incubazione variabile, il che solleva una questione di primaria importanza in questa fase della pandemia.

l casi del Policlinico e del San Paolo stanno facendo montare il malcontento tra gli operatori e la preoccupazione negli ospedali, da più parti si chiede che alcuni protocolli siano quanto meno rivisti. Pazienti positivi e negativi, infatti, viaggiano su percorsi separati, covid e no covid, questo al fine di evitare il possibile contagio.

Lo stesso dicasi per il personale, che utilizza differenti dpi a seconda dei casi. Variando da negativo a positivo durante il ricovero, la funzionalità dei percorsi separati viene meno, da qui la necessità di fornire mascherine FFP2 a tutti, da utilizzare sempre, per tutti in ogni situazione, onde evitare di dover mettere il personale in quarantena e chiudere le unità operative.