Quasi un mese di attesa per avere i risultati di un esame istologico. La denuncia arriva dalla figlia di un barese che fino a questa mattina non sapeva di essere a tutti gli effetti un paziente oncologico. “La sua malattia gli era stata diagnosticata subito, ma avevamo bisogno dei risultati dell’esame istologico per iniziare la terapia”.

“Mio padre – racconta la figlia – ha effettuato il prelievo alla clinica Mater Dei il 12 agosto, fino a ieri, 8 settembre, non avevamo avuto nessuna notizia riguardo l’esito. Dopo quasi un mese questa mattina mi sono recata in clinica per ritirare il referto. Pensavo che l’agonia fosse finita e invece no. Per ritirare i risultati ho dovuto aspettare un ora e mezza perché il medico che aveva in cura mio padre non era presente e gli altri suoi colleghi non avevano i permessi per darli. Sotto mia insistenza sono finalmente riuscita a ritirare i documenti”.

“Ma questo è solo l’epilogo di quanto è accaduto durante questo mese. All’incirca due settimane fa abbiamo portato mio padre al Pronto Soccorso della Mater Dei per effettuare una paracentesi – continua -. Visto che la situazione era grave, dopo circa un’ora lo hanno rimandato a casa dicendoci che non si poteva fare nulla in quanto era pieno di gelatina e operandolo potevano intaccare una delle cellule tumorali”.

“Disperata ho chiamato il dottor Giuliani dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II e, nonostante mio padre non fosse a tutti gli effetti un paziente oncologico, causato dal ritardo dei risultati del prelievo, hanno trovato in giornata un letto e ricoverato in day hospital. In cinquanta minuti – conclude – non solo gli è stata fatto il drenaggio, ma gli è stato innestato anche un tubicino che lo rende autonomo nel farlo tutti i giorni, e che lo fa stare molto meglio. Il tutto condito da sorrisi meravigliosi del personale dell’Oncologico di Bari. Col ritardo dei risultati mio padre ha rischiato di morire”.

Abbiamo contattato la clinica Mater Dei per capire i motivi del ritardo. “In realtà ci vogliono dai 15 ai 30 giorni per avere il risultato di un esame istologico. Inoltre sono prelievi che vengono inviati a laboratori esterni per effettuare l’analisi”.

“Per quanto riguarda, invece, l’attesa per il ritiro del referto, il medico che aveva in cura il paziente era impegnato in alcune visite ambulatoriali e dopo è stato chiamato in sala operatoria. Purtroppo ci sono alcune urgenze che hanno la precedenza. Giustamente il dottore voleva consegnare personalmente il referto per spiegare la situazione clinica del paziente alla parente”, conclude la clinica.