Ilaria è una giovane lavoratrice diretta a Torino dopo le sue vacanze estive. Prima di salire sul bus FAL che avrebbe dovuto portarla senza stress da Palo a Bari per la coincidenza diretta nel capoluogo piemontese, carica nel bagagliaio laterale del mezzo un borsone e un trolley. Si tratta del bus sostitutivo partito alle 17.13 di sabato scorso 29 agosto. Mai avrebbe pensato che durante il tragitto, non appena lasciata la tangenziale e imboccata via Tatarella, un’auto potesse fare segno di accostare al conducente del bus FAL.

Una ruota a terra? Fumo dalla marmitta? Niente di tutto questo. Fermatosi sulla piazzola di sosta, l’autista nota il portabagagli aperto e la mancanza del trolley di colore verde, che più verde non si può. Il moderno Pollicino ha disseminato il suo prezioso carico sicuramente dopo Modugno, paese in cui scende l’unico altro passeggero del bus FAL.

L’automobilista vede volare dal bus in corsa la piccola valigia piena di capi di abbigliamento e qualche oggetto personale. A quel punto il conducente del bus avvisa i suoi superiori e sul posto va un collega in sella a uno scooter. Niente, il trolley è scomparso. Non lo trova neppure la stessa pendolare, accompagnata in auto dall’autista, ma neppure amici e familiari, giunti successivamente sul posto riescono a rintracciare il benedetto trolley verde evidenziatore.

La ragazza chiama il numero del deposito a cui chiedere informazioni, ma dall’azienda niente scuse e neppure l’impegno di prodigarsi nelle ricerche. Ciò che arriva è l’invito a rivolgersi a un legale. “Sono rimasta sconcertata – spiega Ilaria – avevo visto episodi simili solo in occasione di candid camera e commedie in televisione. Non avrei minimamente potuto immaginare di restare vittima di un episodio simile, ma soprattutto sono delusa dal comportamento dell’azienda. Se qualcuno in transito dall’uscita 11 della statale 16 verso la città da via Tatarella dovesse notare il trolley avvisi la redazione del Quotidiano Italiano”.