L’immagine che più impressiona è la guarnizione della porta del convoglio usata come bersaglio da qualche simpatico artista o eroinomane. Una sotto l’altra, sono alcune decine. In tutta l’area della fermata barese delle Ferrovie Sud Est, di via Oberdan, le siringhe sono centinaia, buttate ovunque.

Il peggio del peggio, però, si trova dentro le carrozze usate come dormitorio da alcuni disperati. Un luogo diventato riparo sicuro dove farsi di eroina. Carrozze e locomotive sono raggiungibili da chiunque, anche da ragazzini desiderosi di nuove avventure. Dal balconi dei palazzi che si affacciano su quell’inferno, ogni giorno si assiste impotenti al gran viavai: senzatetto, spacciatori ed eroinomani, che non disdegnano di iniettarsi una dose nel parcheggio esterno al supermercato Penny Market, su via Amendola, a due passi dal centro.

Nessuna barriera, figuriamoci l’indispensabile messa in sicurezza. Dentro quei mortali contenitori l’aria è asfissiante. Ci sono escrementi mischiati a resti di cibo e siringhe insanguinate, soluzioni per facilitare l’iniezione, garze e fazzoletti, accendini, lacci emostatici, coperte e materassi, cucchiaini per squagliare la roba.

L’annientamento dell’uomo. Alcuni residenti hanno presentato un esposto in Procura e per conoscenza anche al Comune. I dipendenti delle Ferrovie Sud Est hanno confermato che l’azienda è a conoscenza dell’infermo a due passi dalla civiltà, o presunta tale. Gli operai – ci è stato detto – non si azzardano a ripulire. Al di là della recinzione tocca agli operatori ecologici dell’Amiu togliere le siringhe, a loro rischio e pericolo. In questo caso non servono giustificazioni, spiegazioni o “faremo” di ogni tipo. C’è una situazione di pericolo evidente, che deve essere risolta nel più breve tempo possibile, magari si fa prima che qualcuno ci lasci la pelle.