“Il 29 e 30 Dicembre 2018, la Fondazione Petruzzelli ha inviato le prime 3 lettere di licenziamento per il personale ritenuto in eccedenza”. A renderlo noto è la segreteria regionale della Fistel Cisl Puglia con un comunicato stampa. I licenziamenti, si legge, “arrivano a seguito della dichiarazione di esubero ex legge 223/91 del 10 ottobre 2016, sospesa con accordo sindacale il 28 dicembre 2016, e con la collocazione in cassa integrazione di un numero complessivo finale di 23 unità su una previsione di esubero iniziale di 74 lavoratori. Al termine di due anni di cassa integrazione, sono quindi stati licenziati i primi tre professori di orchestra già vincitori di regolare concorso”.

“Il paradosso – sottolinea il segretario generale Oronzo Moraglia – è che questi licenziamenti sono partiti alla vigilia di quella che sarà per il Teatro Petruzzelli una stagione molto ricca e impegnativa e già dal 2 Gennaio l’orchestra del Petruzzelli si cimenta nella partitura di Turangalila di Olivier Messiaen, che prevede un organico di oltre 80 persone, con i ruoli dei neo-licenziati sostituiti da personale aggiunto”.

Per Moraglia “il rammarico più grande è che il nostro Teatro continua ad operare con una pianta organica estremamente ridotta rispetto alle produzioni messe in campo, tra le più piccole d’Italia, e che lo ha riportato ai fasti di un tempo. Purtroppo si deve sottostare, per via del precedente commissariamento, ad un assurdo piano di risanamento che pone tanti vincoli e limitazioni, pur disponendo di risorse autonome a Bilancio”.

“Il personale in esubero al termine dei due anni – evidenzia – si è ridotto a 17 unità, 5 professori d’orchestra e 12 artisti del coro. Un’intesa sindacale ,raggiunta in extremis il 29 dicembre scorso con la Fondazione Petruzzelli al tavolo della Task Force Regionale, ha di fatto previsto il tentativo di reperire un ulteriore anno di cassa integrazione in deroga ma, purtroppo, i fondi residuali a tale titolo della Regione non sono al momento nella disponibilità della stessa e vanno verificati i presupposti di legge. Attraverso una consensuale sospensione contrattuale di circa un mese, nelle more dell’ottenimento di tale opportunità, sarebbe stato congelato il licenziamento, ma resta il fatto che se non si concretizzassero i vari step autorizzativi, scatteranno definitivamente anche gli altri licenziamenti.

“Ulteriori disastri per le maestranze attualmente impiegate a tempo determinato – aggiunge – sono indotti dal combinato disposto del decreto dignità e da una sentenza della corte Europea, che prevede obbligo di stabilizzare dopo i 24 mesi di utilizzo, e che si tradurrà invece in perdita di occupazione. Alle Istituzioni chiediamo che si esperisca ogni tentativo di reinserimento dei tre professori licenziati nell’orchestra sinfonica della Città Metropolitana, visto che disponiamo sul territorio di tale opportunità, e considerando che tale realtà è in carenza di organico”.

“Invieremo una nostra lettera al Sovrintendente Biscardi – conclude – speriamo promuova un’azione di collaborazione con altre Fondazioni, nella ricerca di opportunità per il personale licenziato, affinché questi talenti, espulsi dal teatro, come pure il personale che è in sospensione attività e non può attualmente lavorare, continuino ad esprimere dignitosamente la loro professionalità”.