Dopo una lunga battaglia, ieri all’età di 52 anni è morto Dino Visalli, comandante della stazione dei Carabinieri di Bari-Picone. Carabiniere tutto d’un pezzo, ma capace di grandi rapporti personali. Visalli, siciliano d’origine, è rimpianto dall’arma intera e da tutte le persone che hanno avuto l’onore di conoscerlo.

La prima telefonata me l’ha fatta poco dopo il suo insediamento per la notifica di una querela, una delle tante consegnate al giornale in quella stazione di competenza perché vicina alla nostra redazione.

Una notifica tira l’altra fino a chiamarci per nome e confrontarci sui tanti temi della città di Bari. La nostra amicizia si è rafforzata in occasione di un suicidio quando, fuori dal portone della vittima, ti ho pregato di sapere di cosa si trattasse. Apprezzasti quel modo educato, senza telecamera e senza clamore, esattamente come eri fatto tu che avevi scelto di dedicare all’arma la tua vita decidendo di andare dove ti veniva ordinato.

E poi quell’assurda storia della “tua” nuova stazione dentro il Policlinico di Bari. Un grande pasticcio che ti era rimasto indigesto. Non eri una persona famosa, ma un uomo speciale.

Se potessimo augurare qualcosa ai tanti giovani che sognano di indossare la divisa dell’arma non potremmo far altro che dirgli seguite le orme di Dino Visalli. Addio Dino.