foto di repertorio

L’odissea irrisolta per prenotare una TAC coronarica, di cui vi abbiamo dato conto ieri, ha suscitato un mare di polemiche, ma ha pure sollevato un velo su episodi analoghi, rimasti sconosciuti forse per ritrosia dei malcapitati protagonisti. Claudia per esempio, nome di fantasia, ci ha scritto in privato per raccontare cose le è capitato. Fosse accertato, sarebbe di una gravità inaudita.

Due giorni fa telefona al CUP del Policlinico per prenotare una risonanza magnetica. Venti minuti di attesa per sentirsi dire di dover chiamare un altro numero, chissà poi perché visto che, sia sulla pagina web della Radiodiagnostica Universitaria, sia su quella della Radiodiagnostica Ospedaliera I, c’è scritto chiaro e tondo di chiare il CUP, ma non vogliamo certo polemizzare con una così efficace organizzazione.

Al numero che le hanno dato, ci dice Claudia, non risponde nessuno, come ci aveva riferito il dipendete della Regione Puglia per la sua TAC coronarica, e così decide di riprovare col CUP, almeno per tentare di avere una soluzione alternativa. Dopo appena 125 minuti in attesa di parlare con qualcuno, ci spiega, la prima data utile per la risonanza magnetica che le danno è ad aprile 2020, in intramoenia, ovvero in ospedale, ma pagando la visita privata, può fissarlo per lunedì 3 settembre.

Ci asteniamo dal commentare, ma se qualcuno ai vertici del Policlinico o della Regione Puglia, tipo il presidente Michele Emiliano, vuol dire qualcosa in proposito, noi siamo qua. La sanità di eccellenza, invece, da un’altra parte.