Gli agenti della Polizia Ferroviaria in servizio di vigilanza nella Stazione Centrale di Bari avevano subito notato quella donna in lacrime nei pressi del piazzale Ovest, quasi rannicchiata a terra. Subito instauravano un approccio amichevole, per capire cosa era successo e cercare di risolvere la situazione.

Si trattava di una giovane donna albanese, al nono mese di gravidanza, già madre di due figlie in tenera età, avute da una relazione con un italiano, che si trovava da poco in Italia per cercare lavoro, in modo da contribuire ad aiutare la famiglia che viveva in Albania. Non avendo ancora trovato una sistemazione alloggiativa e lavorativa, era caduta in una profonda disperazione per il timore di dover partorire da un momento all’altro e non avere un riparo per lei e il nascituro.

Gli agenti, a questo punto, si adoperavano immediatamente per trovare una soluzione, facendo dapprima accomodare la donna negli Uffici della Polizia Ferroviaria, dove le offrivano anche dei generi di conforto, e successivamente interpellando il Pronto Intervento Sociale del Comune di Bari, che, di lì a poco, si prendeva carico della giovane madre, collocandola in una Casa protetta di Gravina in Puglia.