Arrivano a volto coperto dal casco integrale o dal passamontagna, armi in pugno, si muovono in coppia e sono determinati. Entrano e vanno spediti alle casse, minacciano il personale e i clienti presenti, prendono i contanti e vanno via, un attimo prima che arrivino le Forze dell’Ordine, incuranti delle telecamere di sorveglianza ben segnalate.

Il modus operandi è più o meno questo. Tutto si svolge in pochissimi secondi, uno in più o in meno può fare la differenza tra la libertà e la galera. Sono scene che all’Eurospin di viale Accolti Gil, al quartiere San Paolo di Bari, ormai conoscono fin troppo bene.

In un anno, rapine come quella di ieri, con un bottino di 500 o 600 euro, ne sono state messe a segno già sette. Tante, troppe, una pressione insopportabile per qualunque impresa privata, ma Eurospin non molla il quartiere San Paolo. Il punto vendita funziona, ci si deve arrivare volutamente perché si trova nella zona industriale, proprio di fronte all’ex Carrefour in stato di abbandono da anni. Non si sa, però, fino a quando Eurospin potrà continuare ad avere tutta questa determinazione.

I dipendenti del supermercato, per politica aziendale non possono rilasciare interviste, eppure da Lecce, sede amministrativa della piattaforma ci fanno sapere che il supermercato non chiude, pur essendo la situazione preoccupante. Sembra assurdo, ma la situazione è persino migliorata. In passato andava peggio, con una dozzina di rapine in un anno. Un trend fortunatamente in diminuzione, che da queste parti però non rallegra nessuno.