Standard & Poor'S.

La requisitoria del Pubblico Ministero di Trani ha cercato di ricostruire cosa sia realmente successo nel 2011“. Questo il pensiero dell’avvocato Vincenzo Laudadio di Adusbef, Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Postali e Assicurativi, al termine dell’udienza odierna del processo per manipolazione del mercato a carico di cinque tra analisti e manager di Standard & Poor’s.

La richiesta della Procura nei confronti degli imputati è la condanna a pene comprese tra i 3 e i 2 anni di reclusione. “All’epoca il Paese – spiega Laudadio – stava bene e non aveva problemi economici, come riconosciuto dalla Banca d’Italia, non un organo qualsiasi, e confermato da Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea“.

La tesi del Pubblico Ministero – prosegue l’avvcato – è che l’Italia sia stata attaccata ‘criminalmente, con dolo’ da un’agenzia di rating per vendetta, dopo la chiusura di un contratto siglato proprio tra il Paese e Standard & Poor’s 17 ann prima. Gli imputati avrebbero dunque agito a danno della Repubblica, dei cittadini e del Governo, che fu costretto a dimettersi“.

Secondo la ricostruzione della Procura“, conclude Laudadio, “definita dagli imputati ‘la piccola procura dell’Oklahoma, l’agenzia avrebbe attaccato illecitamente l’Italia in quattro diversi momenti tra il maggio del 2011 e il gennaio del 2012. Quella a cui abbiamo assistito oggi è stata una requisitoria di una Procura che, unica in Italia, restituisce dignità al Paese intero. Speriamo che il Tribunale di Trani possa ricostruire la verità dei fatti“.