A un mese dal disastro ferroviario che il 12 luglio scorso è costato la vita a 23 persone nello scontro fra due treni della Ferrotramviaria tra Andria e Corato, i pm che stanno indagando hanno fatto il punto sulle indagini, rivelando un particolare importante: nessuno dei due convogli ha tentato di frenare. Il treno proveniente da Corato aveva appena oltrepassato la curca e procedeva a 100 kh/h, quello proveniente da Andria, invece, viaggiava a 90 km/h e si accingeva ad affrontare la curva. “Non si sono accorti di niente” ha commentato il procuratore della Repubblica facente funzione Francesco Giannella, che coordina il pool.

Sono sei le persone indagate, si tratta di Massimo Nitti direttore generale di Ferrotramviaria, Gloria Pasquini presidente e legale responsabile della compagnia, Michele Ronchi direttore di esercizio, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli capistazione di Andria e Corato, Nicola Lorizzo capotreno.

“A distanza di un mese mi sembrava doveroso fare il punto sulle indagini” ha detto Francesco Giannella in conferenza stampa. Al momento, sono stati scaricati i dati dalle scatole nere dei due treni e ci sono delle differenze cronologiche da allineare, non solo delle due memorie, ma anche delle stazioni, delle telecamere di bordo, e degli RCE, il registratore cronologico di eventi. Le indagini stanno anche cercando di ricostruire gli ultimi 20 minuti di movimento di tutti i treni nonché la possibilità di intervenire della centrale di controllo.

Prima di incontrare la stampa, Giannella ha ricevuto ricevuto i familiari delle vittime. “Le indagini sono a metà strada” ha detto loro durante l’incontro.