Aggredito per aver parcheggiato l’automobile in un posto “riservato”, abbandonato dai Carabinieri interpellati nei minuti successivi al fattaccio e ignorato da Antonio Decaro. A tutto questo, dopo quasi un mese, si aggiunge anche la forte sensazione di essere stato preso in giro da chi per conto del sindaco gestisce la pagina Facebook sulla quale molti cittadini scrivono quotidianamente segnalazioni e lamentele.

L’aggressione, un pugno in pieno volto che per fortuna non ha portato gravi conseguenze, risale allo scorso 11 aprile. Il giorno dopo il ragazzo scrive sulla pagina di Decaro descrivendo nei dettagli la sequenza dei fatti e chiedendosi come mai in questa città debbano sempre vincere i delinquenti. Dall’altra parte dello schermo qualcuno dello staff si limita a chiarire che “il Sindaco di Bari, come tutti i sindaci d’Italia, non ha controllo diretto sulle forze dell’ordine” ma per gentile concessione aggiunge anche un laconico “ci faremo portavoce di quanto le è accaduto”.

Il ragazzo con grande educazione incalza lo sconosciuto interlocutore chiedendo suggerimenti circa gli organi preposti a cui potersi rivolgere, chiarendo però come “a prescindere dall’area di diretto controllo del sindaco” quella in oggetto sia “una questione di costume […] ecco perché è al sindaco che mi rivolgo, perché se non è a caso che lo si chiama Primo Cittadino, e che è il più alto rappresentante degli abitanti di una città, non ha senso che ne sia amministrativamente a capo”.

A questo punto lo staff del sindaco si mette una mano sul cuore e confermano ancora una volta la volontà di farsi amplificatori di quanto accaduto e opportunamente segnalato. Anche perché “il Sindaco da tempo chiede ai cittadini di denunciare situazioni di questo tipo”, temi che poi, precisa chi scrive, costantemente vengono riportati “all’interno del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di cui il sindaco, con Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri ed il Comandante il Gruppo Guardia di Finanza, fa parte”.

Alle belle parole, però, pare non siano seguiti i fatti. E allora il ragazzo aggredito rilancia la questione lì dove era nata: sulla pagina Facebook del sindaco. “È passato quasi un mese – scrive -. Io ho subito una violenza fisica. I carabinieri non sono intervenuti. Lo staff di questa pagina mi ha propinato poche, infelici e già all’epoca poco credibili frasi di circostanza. Cosa hanno detto della vicenda, di cui avete millantato di “farvi amplificatori”, gli organi che avete nominato? Avete mai davvero creduto anche solo un attimo a quello che avete scritto? Affittate dei cartelloni pubblicitari invece di aprire pagine su Facebook con possibilità di commento. Visto che l’educazione nel denunciare un’aggressione non è servita a molto, posso solo augurarvi di poter vivere in prima persona quello che ho subito io e di ricevere lo stesso sostegno che ho ricevuto io dalle forze dell’ordine e dal Sindaco. Magari un pugno in faccia farà indignare anche voi”.

Le considerazioni sono amare e sprezzanti ma questa volta nessuno dello staff proferisce commento. Del sindaco poi, alcuna traccia. Il silenzio degli innocenti? Un film del 1991 interpretato da Jodie Foster e Anthony Hopkins.