L’omicidio di Giuseppe Sciannimanico, l’agente immobiliare caduto sotto due copi di pistola il pomeriggio di lunedì 26 ottobre in via Tenete de Liguori a Bari, continua a essere avvolto dal buio più fitto, come quello che è calato ieri in piazza Libertà, davanti alla Prefettura, quando è arrivata la fiaccolata in sua memoria organizzata dagli amici.

Le certezze degli investigatori, a 10 giorni dall’agguato, sono davvero poche. Di sicuro, l’assassino non è uno sprovveduto. O si tratta del criminale più fortunato che esista, oppure l’attenzione ai dettagli con cui è stato pianificato tutto, è fuori dall’ordinario, a prescindere dal fatto che possa trattarsi di un professionista o meno. La strada chiusa, l’assenza di telecamere nelle immediate vicinanze, il furto d’identità per intestare la sim, attivata a Giovinazzo a nome di un ignaro ed estraneo cittadino del nord Italia, usata poi per prendere appuntamento con la sua vittima. Nulla è stato tralasciato.

Per questo gli investigatori della Squadra Mobile stanno passando alla lente di ingrandimento tutti i fotogrammi ripresi dagli impianti di videosorveglianza privati installati nelle vie limitrofe. Uno in particolare avrebbe immortalato la targa della macchina usata dall’assassino. La pista più interessante, al momento, è quella legata alla vita professionale di Giuseppe, per questo sono stati ascoltati, tra gli altri, anche alcuni clienti dell’agenzia immobiliare per cui lavorava la vittima. L’impressione, però è che la svolta nelle indagini sia ancora lontana. Speriamo di no.