Antonio Di Cosola, il boss 61enne divenuto collaboratore di giustizia, ha svelato alla Direzione Distrettuale antimafia di Bari, alcuni retroscena delle presunte attività illegali portate avanti negli anni. Tra queste ci sarebbe anche un incontro con il capo del clan rivale, Savinuccio Parisi, al quale Di Cosola si sarebbe presentato con una bomba a mano. “Se è qualcosa muoio io, ma saltiamo tutti all’aria – avrebbe detto il pentito – Mi mandarono a chiamare per fare la pace ma portai la bomba a mano perché io avevo paura che loro erano assai”. Parisi è stato infatti prima nemico del 61enne, poi amico. E nel periodo di “collaborazione” Di Cosola avrebbe riferito di alcuni delitti commessi negli ultimi dieci anni e che gli sarebbero stati commissionati proprio da Parisi.

Sempre ricostruendo i presunti interessi del clan Parisi, avrebbe parlato di “acqua nera” a Valenzano. “Era tutta inquinata dai frantoi, l’acqua non era buona nemmeno per i cavalli. Mi sono morti un sacco di cavalli con l’acqua inquinata. Se bevi questa acqua muori subito”.