Prese a schiaffi, strattonate e poi urla e parolacce. È il pomeriggio di ordinaria follia toccato a un equipaggio del 118 barese sulla spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro. Da tre anni non facciamo altro che denunciare le inadeguatezze del sistema. Un’infernale catena di leggerezze mette a repentaglio la vita dei pazienti e del personale sanitario. Alle 13.50 la Centrale operativa allerta la squadra dell’ambulanza medicalizzata.

Un uomo ha bevuto una birra ghiacciata. La congestione gli ha fatto ingoiare acqua durante una nuotata e si è rifugiato sui frangiflutti. L’equipaggio del 118 viene preso di mira appena arrivato sul posto. La gente pretende che dottoressa, infermiera e soccorritrice, a nuoto, vadano in soccorso del bagnante con il defibrillatore. Sulla spiaggia manca la sorveglianza, manca il bagnino e soprattutto proprio il defibrillatore. Sono momenti concitati, si teme il peggio. Intanto viene chiamata la Guardia Costiera, ma l’uomo viene accompagnato a riva da una piccola imbarcazione di passaggio. È solo l’antipasto di quello che sarebbe successo di lì a poco.

Alle 15.30 un’altra chiamata: codice rosso, stessa spiaggia, per una crisi epilettica. Questo viene detto ai soccorritori. Gli animi dei presenti sono sempre più esagitati. Contemporaneamente un’altra ragazza, minorenne, viene colta da malore. Amici e parenti non gradiscono che la dottoressa stia mettendo in sicurezza la donna per la quale l’equipaggio era stato allertato. Si fiondano sul medico e la prendono con la forza affinché visiti la ragazzina. Volano anche un paio di ceffoni. Non contenti gli astanti strattonano anche la soccorritrice e la costringono a raggiungere il medico. I due Vigili urbani in servizio sono evidentemente in difficoltà. Non riescono a contenere l’ira ingiustificata della gente, ma non viene chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Ci sono due persone da soccorrere, ma la seconda ambulanza viene mandata a Bari da Adelfia insieme all’automedica, solo dopo che i soccorritori riescono a parlare con la Centrale operativa. I minuti passano. La donna soccorsa inizialmente non aveva nessuna crisi epilettica, rifiuta il trasporto in ospedale se ne torna al mare. La ragazzina, colta da una crisi isterica, viene caricata in ambulanza e trasportata insieme alla mamma all’ospedale Giovanni XXIII, dove poco dopo arriva l’intera famiglia, creando momenti di tensione anche al Pronto soccorso del Pediatrico. La mancanza di un defibrillatore in spiaggia, del bagnino, di un’adeguata sorveglianza – considerando che non è certo la prima volta – rendono tutto maledettamente più complicato. Storia di tutti i giorni. Storie alle quali sembra non si abbia troppa voglia di rimediare in maniera decisa.