«Mio marito non lavora, la bambina deve mangiare e io la devo vestire, siamo senza senza reddito, la luce la devo pagare. Che dobbiamo fare? Io mio marito a spacciare la droga non ce lo mando, ma in qualche modo devo portare avanti la famiglia».

Un’altra storia della disperazione poco dopo le 11 di questa mattina a Palazzo di città. Una donna grida, sbraita, vuole vedere il sindaco, poi al culmine della rabbia arriva lo sfogo. Rovescia un vaso, inveisce contro i Vigili Urbani, sale le scale diretta verso il gabinetto del sindaco, apre con forza la porta a vetri in cima alle scale del primo piano e il vetro va in frantumi. Il personale del Municipio riesce a dirottarla nella sala del consiglio comunale, dove si chiude a parlare col consigliere Francesco Giannuzzi.

«Non l’ho fatto apposta» ha detto la donna quando è uscita, l’animo più calmo ma sempre determinata.

Gli agenti della Polizia Municipale hanno preso le sue generalità e hanno redatto un verbale. Lei, comunque non ha intenzione di mollare la presa, così non possono continuare e per andare avanti hanno bisogno di un lavoro.