Medici rapinati da criminali a volto coperto, spogliatoi del personale ripuliti, pazienti depredati, auto e moto rubati. Quella dei furti in corsia è una piaga ormai nota e incancrenita, ma stando agli ultimi avvenimenti, il Policlinico di Bari è diventato un vero e proprio colabrodo, terra di nessuno, manna dal cielo per ladri, criminali e perdigiorno.

La cronaca di questi giorni racconta di due episodi a carico di altrettanti specializzandi, rapinati tra i viali dell’ospedale, minacciati col taglierino, derubati di orologio e portafoglio. Possibilità di recuperare il mal tolto, nemmeno una. Tra una clinica e l’altra, imperversano i furti d’auto e moto, nonostante i varchi d’accesso del Policlinico siano presidiati, a farne le spese anche i medici in servizio, i cui effetti personali non sono al sicuro nemmeno negli spogliatoi riservati a loro.

All’interno dei padiglioni, come è noto, impazzano i furti a carico dei pazienti, senza distinzione di reparto. Elencarli tutti sarebbe inutile e impossibile, ma ciò fa più schifo è il pensiero che qualcuno sia andato a rubare anche in rianimazione, dove chi è ricoverato si trova in bilico tra la vita e la morte. Disgustoso.

Il direttore generale Vitangelo Dattoli ricorre all’analogia col piccolo comune: «Non esiste un allarme sicurezza, siamo una cittadina di 18mila abitanti, il personale sanitario è di 6mila persone. Abbiamo rafforzato la sorveglianza, con un incremento di spesa a carico dell’ospedale naturalmente, abbiamo le ronde h24, il collegamento con i Vigili Urbani e i Carabinieri, i varchi di accesso sono presidiati. Come in ogni paese, avvengono episodi di criminalità e spesso queste persone vengono arrestate».