L’ex imprenditore della sanità pugliese Francesco Cavallari è stato assolto dalla Corte di Cassazione dalle accuse di associazione mafiosa e corruzione. In tal modo è stata annullata la sentenza della Corte d’Appello di Lecce, che nel gennaio 2013 aveva respinto la richiesta di revisione del processo inoltrata da Cavallari ordinandone il trasferimento presso un’altra sezione della stessa Corte per la quantificazione della condanna.

Il verdetto del Palazzaccio è stato emesso a quasi vent’anni dall’arresto dell’ex proprietario delle Case di cura riunite, che nel 1995 patteggiò una pena di 22 mesi di reclusione –poi sospesa- e subì il sequestro di circa 350 miliardi di lire, gran parte del patrimonio personale.

Cavallari, difeso dai legali Franco Coppi e Mario Malcangi, aveva avanzato l’istanza di revisione «perché il fatto non sussiste» dal momento che tutti gli altri imputati nel corso dei due decenni sono stati assolti in Cassazione.

Ricevuta la buona notizia, l’ex re delle cliniche private baresi (da anni residente nella Repubblica Domenicana) non ha escluso l’eventualità di tornare nel capoluogo pugliese.