Annamaria Vasta, catanese di nascita, barese di adozione, che nel 2019 ha lanciato il progetto di moda circolare, creatività e innovazione sostenibile, afferma: “Comprare abiti di seconda mano è una scelta di consapevolezza, quasi politica e non solo per il tema ambientale. Un oggetto con una storia, pone il cliente davanti ad una scelta più attenta. Rispettosa, in confronto alla fast fashion”.

La Vasta, da pochi giorni, ha sottoscritto con il Comune di Bari l’adesione al bando “Un negozio non è solo un negozio”, tra le 94 proposte di sviluppo finanziate con un contributo a fondo perduto per sostenere lo sviluppo commerciale, offrendo in cambio eventi e servizi gratuiti dedicati alla comunità.

Il suo negozio, Pescivolanti, diventerà un hub creativo del vintage aperto a livello stradale: sono previsti due incontri di sensibilizzazione alla “second hand economy”, la proiezione di un documentario su moda sostenibile, un laboratorio di riparazione e un tour tematico per la città, oltre a due swap party, ovvero due incontri per il baratto nel periodo del cambio di stagione, quando si libera l’armadio e si mette da parte quello che è diventato superfluo.

Centrale è la realizzazione di un corso teorico-pratico per gli studenti dell’Istituto Professionale Santarella-De Lilla e i giovani artisti locali. La Vasta afferma: “Il mio messaggio social è #persone dentro gli armadi. In via Imbriani, insieme ad altre attività stiamo creando un polo d’eccellenza”.