A 31 anni dalla strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, per mano di Cosa Nostra, oggi, 19 luglio, il Comune di Bari ha ricordato il tragico attentato che ha segnato la storia. L’amministrazione ha reso omaggio alle vittime con la deposizione di corone d’alloro e di fiori nei luoghi “dedicati al ricordo dei martiri di questo tragico evento che ha segnato, al contempo, il risveglio della coscienza civile in tutto il Paese”.

Alle ore 9 di questa mattina l’assessora Carla Palone ha deposto una corona d’alloro presso il toponimo di viale Falcone e Borsellino; mezz’ora dopo l’assessora Francesca Bottalico, alla presenza del procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, ha deposto una corona di fiori presso il murales situato in via Falcone e Borsellino sul muro perimetrale delle Casermette; alle ore 9:45 l’assessora Paola Romano, dinanzi al questore di Bari Giovanni Signer, ha deposto una corona d’alloro presso il giardino Emanuela Loi, in largo 2 Giugno; alle ore 16:59, ora esatta della strage, il sindaco Antonio Decaro deporrà una corona di fiori sulla facciata esterna di palazzo di città alla presenza delle autorità civili e militari.

“Spesso accadono nel mondo delle cose che cambiano la storia e quelle stragi, quelle due stragi hanno cambiato la storia del nostro Paese. È come se si fosse delineata una nuova linea di demarcazione: c’è un primo e un dopo quelle stragi. Dopo quelle stragi, questo Paese ha deciso di non girare più la testa dall’altro lato e di non abbassare la testa davanti alla criminalità organizzata. Partì una riscossa dal basso da parte sicuramente delle Istituzioni ma prima di tutto da parte dei cittadini”. Queste le parole pronunciate dal primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci a Barletta. “È una giornata intensa perché tutti noi, nelle nostre città ricordiamo il sacrificio di persone che hanno perso la vita per farci vivere in un Paese più libero, democratico”.

“Abbiamo imparato in questi anni che per la lotta alla mafia non servono proclami o moralismi. Bensì ogni giorno, con coraggio, serve condurre la battaglia per affermare i diritti dei più deboli e affermare la legalità con fatti concreti, che anche la politica deve compiere”, ha affermato presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“La Regione Puglia è impegnata ogni giorno con atti concreti nella costruzione di un tessuto civile, sociale ed economico fondato sulla legalità, sulla giustizia, sull’impegno, sulla solidarietà e sulla responsabilità – ha spiegato Emiliano -. Lo fa attraverso la Fondazione Stefano Fumarulo e attraverso i tanti progetti di antimafia sociale messi in campo in tutti questi anni. Nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, sentiamo ancor di più il dovere di continuare a praticare la memoria come impegno civico, come forza rigeneratrice, come dovere per costruire nei fatti il cambiamento che desideriamo”.