L’avvocatessa australiana Eva Buzo, attivista per i diritti umani, si è immersa nel Mare Adriatico, partendo ieri mattina, 22 giugno, da Otranto, per approdare a nuoto a Valona, in Albania, città di suo nonno. Un’impresa incredibile nel tentativo di sensibilizzare la comunità e l’opinione pubblica a una profonda riflessione sulla tratta degli esseri umani tra le acque del Mediterraneo.

Per l’attivista la traversata di 50 miglie marine è durata ben 28 ore e si è purtroppo conclusa forzatamente oggi, a soli due miglia dal Karaburun, distante 10 miglia dal punto d’arrivo, perché la 36enne ha accusato un inizio di ipotermia. Stando alle prime informazioni, l’avvocatessa avrebbe riportato anche un forte arrossamento della gola, dovuto alla salsedine, e l’ingrossamento della lingua, con conseguenti difficoltà respiratorie.

Lo staff ha notato le condizioni dell’attivista e l’ha prontamente recuperata, nonostante Eva Buzo insistesse per voler continuare. La donna è stata trasportata a Volona a bordo di un gommone, dove l’aspettava un’ambulanza per poi condurla in ospedale. La 36enne è stata dimessa nel pomeriggio e ha ricevuto la visita dell’ambasciatrice italiana in Albania.