Si è conclusa al Castello Aragonese di Otranto la quattordicesima edizione di OFF – Otranto Film Festival. Alla cerimonia di premiazione di “Relation’s Waves” – questo il titolo dell’edizione 2023 – presentata da Diego Casale, hanno preso parte la direttrice artistica Stefania RoccaAnna Maria TostoPresidente della Fondazione di Apulia Film CommissionFrancesco BruniSindaco di Otranto; Gianni De Benedittis, autore dei premi; e la giuria composta dal regista e sceneggiatore Mike Figgis, come presidente, con Vladimir Aleksic (attore), Maja Todorović (sceneggiatrice), Marta Savina (regista e sceneggiatrice), Ignazio Oliva (attore) e Giorgio Magliulo (attore, regista e produttore). Insieme ai registi, produttori e attrici ospiti del festival, anche gli studenti e le studentesse del Dams, che hanno collaborato attivamente alle attività della manifestazione. 

Tra le categorie di gara, quelle come Miglior Film, Miglior RegiaMiglior SceneggiaturaMiglior Attore, Miglior Attrice, Miglior Colonna Sonora e “The Small Footprint”. I premi dell’Otranto Film Festival 2023 sono realizzati da fututoRemoto. Si tratta di un gioiello che rappresenta la Torre del Serpe avvolta da una grande onda, simboli della manifestazione. Realizzato in argento, il pendente è caratterizzato da un peculiare stile optical che, al movimento, restituisce la stessa sensazione vibrante dei riflessi di luce sull’acqua marina. Accanto ai premi ufficiali del festival, una menzione speciale è stata assegnata anche dalla Lega Navale di Otranto in collaborazione con Dams – Unisalento, tra i partner del festival. 

Il premio come Miglior Film è andato a Anatomia di una caduta di Justine Triet, con la seguente motivazione: “Con questo premio la giuria riconosce la realizzazione di un cinema totale. Un film che raggiunge un equilibrio unico di tutti gli elementi cinematografici. Una fusione di regia, recitazione, sceneggiatura e fotografia. È un film che resterà a lungo. Il premio rende onore a tutti i partecipanti”. 

Vince il premio come Miglior Regia Safe Place di Juraj Lerotić. “Si tratta di un film complesso, personale e cupo e riconosciamo le difficoltà che comporta la realizzazione di un’opera del genere. Il film ha avuto coraggio e forza e ha suscitato risposte interessanti e diverse da parte della giuria. Proprio quello che il cinema dovrebbe fare”, ha sottolineato sul palco il presidente di giuria del festival, Mike Figgis

Close di Lukas Dhont vanno il Premio come Miglior Sceneggiatura, scritta a quattro mani con Angelo Tijssens, e Miglior Attore Eden Dambrine per “un’interpretazione straordinaria da parte di un giovane attore”. 

Ad Ana Cabral di Wolf and Dog è andato invece il Premio Miglior Attrice per la sua presenza scenica e il suo contributo essenziale nell’intricata struttura del film. Il lungometraggio, diretto dalla regista portoghese Claudia Varejãoha anche conquistato il premio The Small Footprint”. La giuria ha voluto assegnare un riconoscimento speciale a supporto delle enormi difficoltà che i giovani registi devono affrontare quando decidono di imbarcarsi nella produzione e scrittura di un’opera cinematografica. “Eravamo alla ricerca di un film che incarnasse l’idea di utilizzare un budget ridotto, massimizzando le risorse esistenti in ambienti specifici per mantenere comunque l’impronta del film. E il film che a nostro avviso racchiude questa sensibilità è Wolf and Dog di Varejão”.

Miglior Colonna Sonora a Ivan Marovic di Sirin, diretto dal regista Senad Sahmanovic. Ha ritirato il premio Lidjia Kordic, attrice nel lungometraggio.

Ha convinto gli studenti e le studentesse del Dams Te estoy amando locamente di Alejandro Marín per il Premio speciale Lega Navale, assegnato per il suo sguardo su una fase storica fondamentale all’affermazione del movimento LGBTQ+ in Andalusia. “Il film è il racconto di una vera e propria rivoluzione civile e culturale, affidato al percorso individuale di una madre e di un figlio interpretati con intensità, empatia e rigore da interpreti di altissimo profilo”. Molto apprezzata anche la musica utilizzata come strumento di espressione ed emancipazione del protagonista. Sul palco allestito nel Castello Aragonese di Otranto hanno ritirato il premio le attrici Ana Wagener e Pepa Gracia