Il Comune di Bari si aggiudica un finanziamento di 2.500.000 euro derivante dall’avviso pubblico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Mobility as a service for Italy – MaaS4italy”. E si classifica primo nelle regioni meridionali, subito dopo Torino, Firenze e Bologna. Si tratta di un progetto che mira a una ridefinizione complessiva della mobilità cittadina in un’ottica di sostenibilità e innovazione. La strategia individuata prevede, infatti, sia la realizzazione di investimenti in infrastrutture (fisiche e tecnologiche) e mezzi, sia la concessione di incentivi ai cittadini per l’adozione di comportamenti più sostenibili (ad esempio buoni per l’acquisto di biciclette o rimborso chilometrico per gli spostamenti urbani in bicicletta).

Con questa candidatura il Comune di Bari intende dotarsi di un sistema sostenibile (digitale e su richiesta) di fruizione e di accesso ai servizi di trasporto, offrendo – tramite un unico canale – più alternative per soddisfare le diverse esigenze di spostamento, orientandole verso la mobilità sostenibile. Nello specifico è prevista la realizzazione di un sistema che metta a disposizione dei cittadini tutti i servizi di mobilità nell’area metropolitana di Bari, in aggiunta ad alcuni di mobilità regionale attraverso una piattaforma di integrazione che permetterà l’accesso a:

  • un piano di informazioni di viaggio multimodale
  • un sistema di pagamento integrato dei servizi prenotati, mediante un’unica transazione di pagamento in modalità multicanale
  • servizi integrati – anche su richiesta – basati sui bisogni individuali e familiari, fruibili tramite più prodotti o abbonamenti e resi attrattivi rispetto alla mobilità privata
  • sistemi di uso di meccanismi tipici del videogioco e incentivi per incidere sulla domanda di mobilità secondo le seguenti priorità: mobilità dolce, trasporto pubblico locale, condivisione
  • servizi di prenotazione e ricarica di mezzi elettrici
  • gestione delle relazioni con i clienti innovativa per realizzare una relazione “forte e continua”.

“Siamo contenti che la nostra proposta progettuale sia stata valutata positivamente – commenta il vicesindaco e assessore all’Innovazione tecnologica Eugenio Di Sciascio –, soprattutto perché la realizzazione del nuovo sistema informativo di mobilità ci consentirà di proseguire nel cambio di paradigma che abbiamo voluto proporre e che si basa sull’uso delle nuove tecnologie, come strumento al servizio del miglioramento della qualità della vita del cittadino. Per cambiare le abitudini in maniera più sostenibile dal punto di vista energetico ed ecologico è fondamentale fornire anche dei servizi adeguati che rendano la mobilità come servizio vantaggiosa per l’utente, così  da essere percepita non come un’imposizione ma come un beneficio per la vita di tutti i giorni. In materia di mobilità è evidente che l’auto di proprietà segna il passo rispetto a sistemi più flessibili di spostamento in città. La mobilità diventa servizio e le moderne tecnologie dell’informazione rendono questo cambiamento vantaggioso per l’utente anche in termini economici. Su questo Bari sta investendo da tempo: siamo la quarta città capoluogo per domanda di servizi di sharing. Stiamo portando avanti numerosi progetti di trasporto pubblico locale e di cambiamento radicale delle linee verso l’elettrico – cosa che vedremo in particolare avverarsi con il BRT (Autobus a transito rapido) già finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – e stiamo continuando con progetti di incentivazione dell’uso delle bici e altre piattaforme di scooter e car sharing. Il primo passo – già in corso – è il coinvolgimento di tutti gli operatori di trasporto pubblico locale, per realizzare l’integrazione tariffaria, anche con le Ferrovie, a favore dei pendolari; e per definire il sistema integrato della mobilità che ottimizzi, attraverso una piattaforma unica di mobilità integrata, la definizione di percorsi ottimali utilizzando anche l’integrazione tra trasporto pubblico locale e servizi di sharing”.

Il costo per il fabbisogno di digitalizzazione del trasporto pubblico locale è stimato in 800mila euro, mentre la realizzazione del Living Lab ammonta a 7 milioni di euro, entrambi finanziati con il progetto MaaS.