Un gruppo di risparmiatori e azionisti della Banca Popolare di Bari ha manifestato questa mattina sotto la sede del palazzo di giustizia di via Dioguardi, contro l’estromissione dal processo dell’istituto di credito come responsabile civile.

“Non siamo fantasmi, non siamo nomi scritti su un pezzo di carta – hanno detto – , ma persone in carne e ossa che in alcuni casi hanno perso tutto. Se la banca sarà estromessa come responsabile civile, per noi il processo sarà finito, non avremo più alcuna speranza di essere risarciti”.

Nell’udienza del 27 settembre scorso del processo che si sta celebrando nella Fiera del Levante di Bari a carico di Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex condirettore generale dell’istituto di credito barese, la banca – citata come responsabile civile – ha chiesto, infatti, di essere estromessa, ritenendo che nei suoi confronti sia stato violato il diritto di difesa. Il collegio dei giudici, presidente Marco Guida, si è riservato e deciderà entro domani.

Oggi, alla vigilia dell’udienza, una delegazione dei 2.700 azionisti costituti parte civile ha manifestato davanti al Tribunale. Nel processo gli imputati Jacobini sono accusati di aver falsificato per anni i bilanci e i prospetti, e di aver ostacolato l’attività di vigilanza di Bankitalia e Consob. Nei loro confronti la banca si è anche costituita parte civile.

“Confidiamo nell’autorità giudiziaria e siamo certi che domani all’udienza in Fiera la richiesta della Banca di uscire dal processo verrà rigettata – hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni AssoAzionisti BPB/Comitato Indipendente Soci BPB/Avvocati dei Consumatori -. In modo così che i ristori per i danni avuti da tanti soci per gli aumenti di capitale 2014 e 2015, possano essere direttamente posti a carico dell’attuale BPB”.