Le organizzazioni sindacali NIDil-CGIL, Felsa-CISL e UILTemp chiedono un’audizione a causa delle difficili problematiche afferenti i lavoratori in somministrazione impegnati nelle attività dell’Agenzia Regionale Irrigue e Forestali della Regione Puglia.

“Nelle settimane trascorse – scrivono i sindacati -, tanto si è dibattuto circa i capitoli di spesa del bilancio ARIF e, rispetto alla fondamentale missione svolta dall’Agenzia, assistiamo alla preoccupante e sempre più crescente ricerca per l’affidamento di collaborazioni e manodopera al di fuori dello stesso Ente, con il conseguente aggravio dei costi”.

“Riteniamo, infatti, che le risorse economiche messe a disposizione potrebbero essere risparmiate e investite per valorizzare il personale diretto e in somministrazione, peraltro, già a disposizione della stessa Agenzia fino al 15 ottobre. – sottolineano – In particolare, nella gestione del lavoro preoccupa la scarsissima vocazione e propensione al risparmio da parte dell’ARIF, rappresentata dall’esternalizzazione delle stesse attività a discapito dei lavoratori attualmente in somministrazione”.

“A detta incuranza gestionale, corrisponde altresì un’insana pratica del risparmio, rappresentata da una sequenza di violazioni per il riconoscimento degli istituti retributivi diretti e indiretti, sanciti dal vigente CCNL di categoria e dall’accordo quadro CIRL, in evidente inadempienza anche del principio di parità di trattamento economico sancito dal D.Lgs. n. 276/2003 in materia di somministrazione del lavoro. Alla luce di ciò – concludono i sindacati rivolgendosi al consiglio della Regione Puglia -, si chiede di essere ascoltati in una prossima seduta di commissione per illustrare le criticità vissute dai lavoratori, esacerbate da un pessimo e inadeguato studio del fabbisogno del personale diretto”.