Gran parte dell’Italia, fatta eccezione per la Puglia e altre poche regioni, si è risvegliata questa mattina gialla. La curva epidemiologica è stabile, ma adesso a preoccupare sono le varianti.

Secondo lo studio pubblicato su Eurosurveillance, la rivista scientifica del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), le tre varianti più diffuse in Europa, cioè inglese, sudafricana e brasiliana, aumentano in rischio di ricovero in ospedale e in Rianimazione per la fasce più giovani (20-39 e 40-59 anni), pur però non incidendo sul rischio di morte.

Ad esempio la variante inglese comporta per la fascia d’età 20-39 anni un rischio di ospedalizzazione triplo e per quella 40-59 un rischio di ospedalizzazione di 2,3 volte maggiore. Il rischio di terapia intensiva rimane invariato per la fascia 20-39, ma raddoppia per la fascia 40-59.

Al Policlinico di Bari l’età media dei pazienti è calata drasticamente rispetto alle precedenti ondate. Sono diversi i 40enni intubati, a causa proprio del dilagare delle varianti.