La tragedia di Enza Brescia, una donna di 51 anni originaria di Bisceglie, continua a suscitare clamore nel mondo della medicina. Il 21 dicembre 2022, Enza Brescia è deceduta in ospedale dopo aver subito una serie di interventi chirurgici. Ora, il primario di Chirurgia dell’Ospedale San Paolo di Bari, Massimo Buonfantino, e la dott.ssa Bianca Pascazio, sono stati rinviati a giudizio dalla Giudice per l’Udienza Preliminare di Bari, Antonella Cafagna, con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.

Il Procuratore Alessandro Donato Pesce, che ha guidato le indagini su questo caso, ha inizialmente proposto l’archiviazione per il chirurgo responsabile del primo intervento. Tuttavia, la famiglia di Enza Brescia, assistita dagli avvocati Dario Galantino, Adriano Cozzoli ed Emily Cocozza, ha deciso di opporsi a questa decisione, portando alla decisione di rinviare i due medici a giudizio.

Secondo gli atti dell’accusa, Enza Brescia è entrata in sala operatoria il 26 settembre 2022 per un intervento di laparoscopia al fianco sinistro, che successivamente è stato convertito in laparotomia pararettale destra. Purtroppo, dopo l’intervento, ha manifestato una serie di complicazioni post-operatorie, inclusi malessere generale, dispnea, la comparsa di un ematoma/tumefazione in sede paratoracica sinistra, un valore elevato di PCR e un quadro TAC sospetto di perforazione intestinale.

Secondo l’accusa, il primario e il dirigente medico hanno omesso un adeguato monitoraggio della paziente, dimettendola prematuramente solo quattro giorni dopo l’intervento. Ciò ha portato a ulteriori complicazioni che hanno richiesto numerosi altri interventi chirurgici. Tuttavia, Enza Brescia non ce l’ha fatta, morendo in ospedale per una disfunzione cardiovascolare irreversibile secondaria a uno stato settico severo e persistente.

L’avvocato Cozzoli ha commentato il rinvio a giudizio dei due medici come “un passo avanti verso l’accertamento della verità, affinché Enza Brescia e i suoi familiari abbiano finalmente giustizia”.

L’udienza di discussione è prevista per il prossimo 10 aprile, e sarà un momento cruciale per capire le responsabilità effettive dietro questa tragica vicenda, che ha lasciato una famiglia in lutto e sollevato importanti questioni riguardo la sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria.