“Il buon padre preferisce forse un figlio un po’ ignorante ma sano soprattutto sapendo che se è sano il figlio lui, lo zio grandicello o il nonno non rischiano di far la coda in ambulanza davanti ad un Pronto Soccorso con il respiro che diventa sempre più maledettamente corto”. Questo è solo la fine di un lungo post pubblicato dal dottore Ciccio Marinelli, pediatra di libera scelta a Bitonto, sulla sua pagina Facebook.

Nel post del medico, diventato un caso mediatico, vengono elencati i pro e i contro riguardo la didattica in presenza a scuola. Un messaggio che arriva alcuni giorni dopo la raccomandazione del governatore Emiliano di seguire le lezioni online per arginare un possibile contagio tra i banchi di scuola e, di conseguenza, nelle quattro mura domestiche.

Nell’elenco dei pro il medico scrive: “A scuola si socializza, la didattica a distanza è insufficiente se non improponibile per i bambini delle prime classi elementari e le scuole, visti i dati, non sono un focolaio permanente”.

“In Puglia, però, ci sono problemi che assumono una rilevanza ahimè ben più rilevante – sottolinea il medico elencando i contro -. Il sistema è completamente saltato. Il tracciamento è sfuggito di mano, per effettuare i tamponi si attendano 15 giorni in cui la famiglia è completamente allo scoperto e quindi può diffondersi il virus e infine le rianimazioni nella provincia di bari sono pressoché esaurite”.

“Per quanto riguarda le certificazioni, noi pediatri non possiamo fare un certificato se il bambino non ha effettuato un tampone anche se affetto da un semplice raffreddore. Con le nostre sole armi, non siamo in grado di fare una diagnosi differenziale. Infine, grazie al nostro clima, non siamo ancora in piena influenza stagionale. Quando si accavallerà con il covid 19 sarà un disastro per medici e pediatri e, cosa peggiore, per le strutture ospedaliere.

“Il ritorno a scuola lo vedo come una tragicomica Vittorio di Pirro. Con i rientri ci sarà stato qualche dirigente che orgoglioso posterà le foto di aule piene di ragazzini ansimanti per l’uso delle mascherine per 5/6 ore. Ed un ringraziamento particolare va alle “mammine pancine” che hanno vinto il loro geniale ricorso al TAR senza sapere il danno che produrranno, insieme a taluni professori che sembrano non aver idea dell’età media dei loro colleghi e del fatto che molti sono in situazioni di salute precarie (ipertesi, diabetici oncologici) grazie infinite da parte loro”.