La missione non è semplice ma l’Italia ha più di un mese di tempo per salvare in parte il Natale. Va fatta una premessa. Dimentichiamoci di feste, banchetti e assembramenti ma ci potremo forse “consolare” passando del tempo con i “parenti più stretti”.

È questo l’augurio e la speranza del Governo. A determinare il prossimo Natale saranno in particolare due incidi: il valore dell’Rpt, che fa riferimento alla percentuale dei nuovi positivi sui tamponi effettuati, e l’Rt, l’indice di trasmissione.

L’Italia, il prossimo 25 dicembre, sarà comunque divisa nelle tre fasce di rischio, gialla, arancione e rossa, con le rispettive limitazioni. Ci sarà sempre e ovunque l’obbligo di mantenere il distanziamento sociale e di indossare la mascherina ma nelle case private non si andrà oltre la raccomandazione.

E il coprifuoco? Potrebbe essere riportato alle 23 o alle 24. Da capire anche se sarà consentita l’apertura serale nelle aree gialle di bar e ristoranti. Non è da escludere anche che si possa aumentare il numero massimo di persone che possono stare allo stesso tavolo. Possibile anche la ripresa dell’attività dei grandi magazzini e dei centri commerciali anche nel fine settimana per favorire gli acquisti e dunque i consumi.