Non c’è tregua per la protesta delle tende messa in atto dagli universitari di tutta Italia contro il caro affitti. Questa mattina, 16 maggio, davanti al Palazzo delle Regione Puglia, sul lungomare Nazario Sauro di Bari, i giovani dell’organizzazione giovanile comunista “Cambiare Rotta” sono tornati a far sentire la propria voce dopo la nottata passata qualche giorno fa dinanzi all’Ateneo, chiedendo ancora risposte concrete alle Istituzioni.

Un’importante mobilitazione che arriva proprio nelle stesse ore in cui il Governo Meloni ha deciso di ritirare l’emendamento che sbloccava 660 milioni di euro per gli alloggi degli studenti, per convogliare tutti i contenuti della questione caro affitti nel decreto-legge n. 51/2023 su enti pubblici e solidarietà sociale.

“Siamo stanchi di attendere, lanciamo la costruzione di liste studentesche per l’assegnazione gratuita delle case agli studenti in tutte le città universitarie”, hanno spiegato i ragazzi di “Cambiare Rotta”. Tra le loro rivendicazioni vi è “l’istituzione di un tavolo permanente di confronto; l’abolizione della 431/98 e la reintroduzione dell’equo canone; un protocollo d’intesa con le Regioni per un piano strutturale di investimenti in studentati pubblici e gratuiti; la riconversione dello sfitto pubblico e privato“.

Vogliamo iniziare a ricevere risposte concrete: la Regione si occupa del diritto allo studio e deve spingere con il ministro. Vorremmo che per ora protocolli almeno le nostre istanze”. Così si è espresso il referente barese dell’organizzazione giovanile Giuseppe Racanelli in questa occasione, già intervistato da noi l’11 maggio dinanzi all’Università degli Studi Aldo Moro del capoluogo pugliese.