La pornografia, nel corso del tempo, è diventata un’industria con un giro d’affari consistente. Purtroppo però farne un uso eccessivo e prolungato può ledere al rapporto di coppia e si rischia un fiasco sotto le coperte.

Non lo diciamo noi, ma una ricerca condotta con un questionario online composto da 118 domande su un campione di 3267 uomini. Il dato che emerge, e che fa pensare, è che il 25% degli intervistati, correlando il tempo medio di visualizzazione di materiale pornografico con il grado di disfunzione sessuale, ha una livelli variabili di disfunzione erettile durante il rapporto sessuale con il proprio partner.

Inoltre solo il 65% ritiene che il sesso con i propri compagni sia molto più eccitante rispetto a un film porno, mentre il 20% ha dichiarato che per eccitarsi e portare a termine il rapporto sessuale soddisfacente richiede immagini di tipo pornografico estremo, lontane dalla situazione reale. Infine tra la fascia più giovane, che va fino ai 35 anni, il 23% degli uomini ha ammesso di riscontrare problemi di erezione, di varia entità, durante i rapporti con i rispettivi partner.

I dati sono stati presentati durante il congresso annuale dell’Associazione Europea di Urologia, durante la quale è stata presa come ricerca l’attrice pornografica pugliese Malena.

Le percentuali presentate sono risultate decisamente superiori alle aspettative generali dei ricercatori ed evidenziano una relazione altamente significativa tra il tempo impiegato a guardare la pornografia e un incremento delle difficoltà con la funzione erettile nei rapporti con il partner.

“Dobbiamo ancora capire bene il reale significato di questi risultati ed è difficile trarre conclusioni immediate dallo studio, anche perché non sono ancora definiti gli effetti della visualizzazione di materiale pornografico nelle donne – commenta il prof.Rocco Damiano, urologo e responsabile dell’ufficio risorse e comunicazione della Società Italiana di Urologia (SIU) –. Ma occorre soffermarsi a riflettere sul fatto che la pornografia influenza la modalità con cui viviamo il sesso. La visione di materiale pornografico determina un iperstimolo eccitatorio in grado di influenzare il comportamento sessuale, facilitando la produzione di dopamina nel cervello, ed elevandone il livello per la comparsa di eccitazione sessuale. Di conseguenza, però, nella vita reale con il partner, il sesso non risulta più all’altezza delle aspettative generate, dando origine a disfunzione erettile, insoddisfazione e calo del desiderio”.

“La disfunzione erettile, trattandosi di una patologia multifattoriale, sarebbe riduttivo e sbagliato associarla esclusivamente alla visualizzazione di materiale pornografico – aggiunge il professor Walter Artibani, urologo e segretario generale della SIU –-. Vi sono tanti altri fattori che giocano un ruolo determinante nel causare problemi di erezione: dal calo di libido all’ansia e depressione, dall’abuso di alcool e assunzione di farmaci all’obesità, fino alle patologie vascolari, nervose o metaboliche”.

Il rischio però è che l’abuso di pornografia sia ignorato dalla maggior parte delle persone che ne fanno uso.  “La perdita del desiderio nei confronti della vita sessuale reale – conclude il professor Damiano – rappresenta uno dei fattori che determina comparsa di problematiche sessuali in quelle persone che visualizzano molto materiale pornografico. Diventa importante, quindi, poter definire la soglia di visualizzazione oltre la quale si è a rischio”.