Francesco Giorgino, presidente della Società italiana di endocrinologia (Sie), nonché docente presso l’Università Aldo Moro di Bari, in occasione del 41esimo congresso nazionale ha presentato uno scenario che vedrebbe la possibilità che un paziente infetto da Covid, dopo una lunga degenza, possa sviluppare il diabete.

“Dovremmo continuare a monitorare la possibilità di una correlazione tra l’infezione da nuovo Coronavirus e il rischio di sviluppare alterazioni della glicemia anche una volta guariti – dichiara Giorgino – Diversi studi hanno dimostrato che il Coronavirus può infettare le cellule del pancreas”. Sempre secondo il presidente Sie: “La tempesta delle citochine scatenata dall’infezione può favorire squilibri metabolici e alterazioni del controllo della glicemia”.

Questo sarebbe dovuto all’aumento dei valori della glicemia durante tutto il periodo d’infezione, ma che in alcuni pazienti persiste anche dopo esser guariti dal Covid. Secondo uno studio eseguito da Laura Montefusco e Paolo Fiorina della divisione di endocrinologia dell’azienda sanitaria Fatebenefratelli-Sacco a Milano e pubblicato su “Nature Metabolism”, il 46% dei 551 pazienti infetti da Covid monitorati hanno manifestato un innalzamento della glicemia durante la degenza.

Queste anomalie glicemiche possono persistere anche per due mesi dopo la guarigione dal covid e, come afferma Giorgino: “Queste evidenze cliniche suggeriscono la necessità di ulteriori indagini sulle anomalie metaboliche nel contesto del long Covid. Sarebbe importante seguire nel tempo, anche attraverso la telemedicina, i guariti dal Covid, specie coloro che hanno manifestato alterazioni del controllo glicemico durante l’infezione, per vedere se tali alterazioni persistono a lungo termine e se questi soggetti sviluppano il diabete”.