Sono molteplici i problemi che lamentano i medici anestesisti e rianimatori del Policlinico di Bari. Il segretario regionale del CSE, Vito D’Alano, ha elencato le difficoltà dei medici al direttore generale Domenico Migliore chiedendo un intervento immediato.

“Le unità destinate alle attività di urgenza sono solo 28, nonostante ci sia un elevato numero di anestesisti e rianimatori in organico. In più – continua D’Alano – l’attività specialistica non ha un adeguato riconoscimento della professionalità. Manca una reale e individuale attività di formazione degli anestesisti coinvolti nei turni di urgenza, sebbene si richieda loro lo svolgimento di attività ultraspecilistica”.

“Considerando la richiesta agli anestesisti di effettuare urgenze differibili o addirittura elettive anche durante i turni notturni e festivi, assistendo, così, ad un uso improprio dell’attività di urgenza, – sottolinea – si rende opportuno istituire una guardia anestesiologica attiva. In tal caso ci sarebbe una più efficace e lucida valutazione da parte dell’anestesista del caso clinico proposto, e si tutelerebbe il suo diritto al riposo dopo la notte; riposo che, nell’attuale articolazione delle urgenze, non è assolutamente garantito, dovendo questi lavorare mattina, notte in reperibilità (attiva e passiva) e giornata successiva”.

“Da tempo – continua D’Alano – è stata segnalata la mancanza di presidi fondamentali nel caso di intubazione difficile, quali videolaringoscopi e fibroscopi, esponendo gli operatori al rischio di evento avverso. Manca un P.T.D. (percorso del paziente politraumatizzato) e la definizione delle figure coinvolte. Il recente assoggettamento del servizio di Anestesia alle “griglie orarie” determina un depauperamento dell’autonomia dirigenziale e assistenziale dei Medici destinatari di tale limitazione, oltre ad un mortificante onere giustificativo qualora le timbrature non siano in linea con i turni predisposti”.

“Data la rilevanza di ciascuno dei temi sopra esposti e l’impatto che molti di essi hanno sull’efficacia e sulla qualità dell’attività assistenziale – conclude il segretario – si chiede un immediato incontro con il Direttore Generale e con i responsabili del rischio clinico”.