“La presa di posizione della Federazione Italiana Medici Di Medicina Generale, espressa in un comunicato di contestazione all’apertura di altri cinque ambulatori infermieristici nel territorio dell’ASL di Bari è pura demagogia”. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche non le manda a dire, e punta il dito ben dritto contro la Fimmg, che ha giudicato come folle “la decisione del direttore generale della ASL BA, Antonio Sanguedolce, di promuovere iniziative di salute sul territorio, in accoglimento ai bisogni che i cittadini hanno espresso riguardo alle cure infermieristiche”.

“Folle e inaccettabile – scrive l’Opi in una nota durissima – è la condizione posta dai medici di medicina generale che si ritengono i gestori esclusivi di tutte le prestazioni sanitarie, ivi
compreso quelle infermieristiche su cui vorrebbero averne il governo, non solo sanitario ma anche economico. Ai cittadini pugliesi, cosi come accade in molte regioni d’Italia, vanno garantite le cure infermieristiche che non richiedono alcuna supervisione, medica”.

“È follia vera  – si legge ancora – quella denunciata dalla Fimmg di contrastare l’azione dell’ASL a beneficio dei cittadini, impedendo agli stessi di poter usufruire di una serie di prestazioni cui necessitano: terapia iniettiva intramuscolare, endovenosa, sottocutanea, medicazioni, fasciatura, piccola traumatologia, rimozione suture, vaccinazioni, cateterismo vescicale, rilevazione parametri biofisici e clinici, follow-up delle cronicità, spirometrie ecografie, elettrocardiogramma e altro”.

“Il progetto sperimentale della Puglia care 3.0, incentrato su investimenti economici remunerativi alla figura del Medico di Medicina Generale, (altro che gratuite), cui fa riferimento il vicesegretario nazionale della FIMMG, Nicola Calabrese, attivato dalla D.G. Regionale il 30 ottobre 2018, n. 1935 (mai partito), si avvale di precedenti esperienze pugliesi con al centro gli Infermieri nel ruolo di Care e non già di medici” sottolinea l’Ordine delle Professioni Infermieristiche.

“I risultati cui Calabrese fa riferimento sono stati raggiunti grazie agli Infermieri, formati per l’occasione e oggi scippati del ruolo di Care Manager da Emiliano, Gorgoni e Calabrese. Mentre le altre Regioni investono poiché “FOLLI” nell’ambito del “Care management” incentrato sulla professione infermieristica, la Puglia, secondo la FIMMG, dovrebbe adottare misure che contrastano coerenti con le evidenze scientifiche e segregare gli Infermieri solo negli Ospedali. Ora basta. Esortiamo il direttore generale Sanguedolce, e tutte le Organizzazioni sindacali, Mediche e non – conclude l’Opi – a difendere gli interessi sanitari dei cittadini pugliesi e non già quelli di casta”.