“Skassa Kazz”, “Rumba Kazz”, “Kaka Kazz” e presto anche “Mango Pu Kazz”. Le sue aziende, ormai, sono sulla bocca di tutti. Grazie a quei nomi, tanto particolari quanto geniali, Luigi Aseni è improvvisamente diventato uno dei baresi più famosi all’estero.

La sua storia l’abbiamo raccontata ieri: il suo inizio come ragioniere a oltre 2mila euro al mese, la scelta di mollare tutto e volare in Scozia, la gavetta come aiuto pizzaiolo e poi il boom dei suoi locali e annesse società con 105 dipendenti. Oggi pubblichiamo l’intervista realizzata proprio poco prima di tornare al lavoro in uno dei suoi ormai gettonatissimi bar.

“Ero stanco delle scartoffie, di stare chiuso tra fax, modem e una mega fotocopiatrice che riscaldava tutto l’ufficio – spiega Luigi – ma quel lavoro mi ha insegnato molto, mi è utile ancora oggi”. Il giovane imprenditore ha fatto quindi armi e bagagli e ha lasciato la Puglia. In Scozia, dopo un po’ di tempo, ha deciso di mettersi in proprio: “Pensavo che aprire un bar mi avrebbe dato maggior vita sociale invece ma sono incasinato di più – scherza Luigi – ma le cose non vengono per caso ma con il lavoro”.

Ovviamente l’attenzione di tutti è anche per i nomi delle sue aziende che hanno improvvisamente fatto entrare il dialetto barese nei registri di sua Maestà: “L’idea mi è venuta per sdrammatizzare visti i tanti grattacapi di ogni giorno – spiega Luigi – il primo ha portato fortuna, così abbiamo continuato sullo stello filo. Adesso ci stiamo godendo il momento ma cerchiamo di lavorare con la testa sulle spalle”.

Luigi si sente ormai adottato da Glasgow ma non dimentica le sue origini: “Almeno una volta all’anno c’è un motivo per tornare a casa, specie per trovare la nonna. Ma se volete venire, venite – saluta in perfetto dialetto – se volete mangiare qualcosa non ci sono problemi”.